Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnativa della legge della Regione Sardegna per la “Trasformazione in agenzia del Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese ‘Sardegna ricerche‘”. Nel mirino ci sono alcune disposizioni in materia di contratti collettivi applicabili al personale della costituenda agenzia.
Tali disposizioni, spiega un comunicato della presidenza del Consiglio, eccedono dalle competenze statutarie della Regione e si pongono in contrasto con i principi di buon andamento dello Stato. Principi sanciti dalla Costituzione (articolo 97 e 117) che riservano alla competenza esclusiva dello Stato l’ordinamento civile e, quindi, i rapporti di diritto privato regolati dal Codice Civile quali i contratti collettivi.
La denuncia del sindacato. Ad agosto lo Sdirs – Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna aveva già posto un quesito sulla costituzionalità della legge. In particolara aveva puntato il dito contro quello che era stato definito “un vistoso punto debole”. Ossia il trasferimento automatico del personale nel “Sistema Regione”. SEcondo il sindacato un’iniziativa in conflitto con il principio costituzionale di accesso al pubblico impiego mediante concorso e, dall’altro, con l’istituto della mobilità, la cui disciplina è riservata allo Stato. Da qui la segnalazione per presunta illegitimità al Dipartimento per gli Affari regionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
