di Vito Fiori
Mandatario assente, rendicontazione anomala e altro ancora, tutte questioni legate alla campagna elettorale per le ultime regionali, potrebbero avere un peso sul futuro della maggioranza di centrosinistra. Meglio, nel mirino ci sarebbe proprio Alessandra Todde, la presidente a cinque stelle, che, nel caso le ipotesi dovessero trovare riscontri, decadrebbe dalla carica trascinando con sé l’intero consiglio. Fantapolitica? Probabile. Di sicuro c’è che Pietro Pittalis, parlamentare di Forza Italia e componente della Giunta per le elezioni della Camera, ha ottenuto il via libera per l’accesso agli atti relativi alla gestione della campagna elettorale del “campo largo” con particolare attenzione ai documenti che riguardano la presidente, atti depositati nell’Ufficio elettorale della Corte d’appello di Cagliari. “Mi sono giunte diverse segnalazioni – è il commento di Pittalis – alcune anche circostanziate, e non potuto che fare il mio dovere di deputato. Cioè chiedere una verifica. Niente di personale, sia chiaro, si tratta di semplice procedura politica e amministrativa”. In realtà, però, motivi di apprensione ce ne sarebbero: il “tutti a casa subito” d’altronde è un’idea che nessuno vorrebbe si materializzasse
Sulla notizia, che a quanto pare non sarebbe affatto nuova nel palazzo di via Roma, gli alleati minimizzano. “Per quanto mi risulta – dice Piero Comandini, Pd, presidente dell’assemblea regionale – le carte sono perfettamente in regola, non c’è nulla di cui ci si debba preoccupare”. In sintonia Giuseppe Meloni, vicepresidente dell’esecutivo e assessore alla programmazione: “I controlli sono stati fatti con il massimo rigore, non ho motivo di mettere in dubbio ciò che la presidente e il suo staff hanno detto. Stiamo pensando a lavorare e ad andare avanti con la nostra agenda”.
Per tornare al tema, di recente la Corte d’appello di Bologna ha chiesto la decadenza del deputato Aboubakar Soumahoro sulla base del rapporto inviato ai giudici dalla Giunta per le elezioni: erano state riscontrate diverse irregolarità nella rendicontazione delle spese sostenute nella sua campagna elettorale. Giusto per capire che non sempre finisce con un rimbrotto oppure una sanzione pecuniaria più o meno pesante, comunque le soluzioni adottate nella gran parte dei casi. Il problema, nella fattispecie, riguarderebbe l’importo utilizzato dalla futura presidente nel lungo e faticoso tour elettorale dell’inverno 2023-2024. Fra una decina di giorni si dovrebbero conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda, in ogni caso antipatica prima ancora che spinosa. Per ora, lo stesso Pittalis mantiene il riserbo: “Non ho l’abitudine di parlare di cose che non conosco bene e non faccio nemmeno oggi”.