Il caso Todde arriva in Parlamento, Lega e FdI: “Calderoli riferisca”. Pd e M5S: “La destra vuole un ribaltone delle elezioni”

Rimane infuocato il confronto sul caso decadenza. Ad accendere ulteriormente la miccia ieri sono state le iniziative alla Camera di Fratelli d’Italia e Lega, che, attraverso i parlamentari Francesco Mura e Dario Giagoni, hanno chiesto al ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, un’informativa urgente sul “caso” della decadenza della governatrice.

“Sono intervenuto in Aula della Camera per chiedere un’informativa urgente al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, su quanto sta accadendo nella regione Sardegna, in relazione alla decadenza del presidente Todde – spiega in una nota il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Mura -. Ritengo, infatti, che lo scontro istituzionale abbia raggiunto l’apice dopo che nei giorni scorsi il consiglio regionale ha votato a maggioranza una mozione per esercitare il conflitto di attribuzioni, mettendo in discussione il ruolo dello Stato e le competenze della stessa magistratura nei confronti della regione. Uno strumento, che eleverebbe la Sardegna al pari dello Stato e che sarebbe forse giustificabile se venisse esercitato per le grandi vertenze che, purtroppo, condannano l’isola a difficili condizioni sociali ed economiche, non certo per la conservazione delle poltrone della giunta regionale. Questo è inaccettabile”.

“Nessuno della maggioranza – aggiunge – fino ad oggi ha voluto utilizzare il caso Todde in modo strumentale, perché siamo convinti che il garantismo sia un valore assoluto. Il MoVimento 5 Stelle si sta dimostrando, invece, giustizialista con gli altri e garantista con sé stesso. La misura è colma. Auspico, pertanto, che il Governo coinvolga il Parlamento sulla vicenda”.

A stretto giro è arrivata la replica del deputato del Pd, Silvio Lai: “Anziché apparire come chi tenta di ribaltare tramite il governo il risultato elettorale dei sardi che hanno scelto il centrosinistra, bene farebbe la destra a darsi una calmata, attendere con pazienza gli esiti delle decisioni della magistratura e lasciare nel frattempo che chi ha la responsabilità di guidare la Sardegna lo possa fare senza pressioni improprie. Che peraltro sarebbero indiziarie di un’idea inadeguata dell’autonomia speciale della Sardegna”.

Secondo Lai “la richiesta di intervento del governo, in particolare del ministro Calderoli, sulla scelta del Consiglio regionale sardo di sollevare il conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale è sbagliato, quanto improprio” perché, spiega “interviene nella separazione dei poteri giudiziario ed esecutivo, trattandosi di una vicenda sulla quale sono chiamati ad esprimersi la magistratura in un primo grado di giudizio e la Corte costituzionale per la possibile materia non definita dalla legge 515 del 1993 per le cariche monocratiche”. E impropria per il dem “perché qualora il governo esprimesse un giudizio, questo apparirebbe un’indebita influenza nell’amministrazione della giustizia che deve avvenire con la massima autonomia e libertà”. Chi vuole il bene dell’isola, chiude il deputato, “non dovrebbe lavorare per lesionarne l’autorevolezza e l’autonomia”. 

Parla di “atteggiamento di questa destra inqualificabile”, la senatrice del M5S Sabrina Licheri. “Gli attacchi contro la presidente Todde oltre ad essere ingiustificati sono privi di ogni fondamento – commenta – . Alessandra Todde ha fatto tutto secondo le regole e i fatti ci daranno ragione. La destra, vedova dell’ex governatore Solinas, pensi piuttosto al disastro lasciato in Sardegna. La giunta Todde sta lavorando per dare risposte ai sardi e per risolvere le tante criticità che abbiamo ereditato dal centrodestra. Tra l’altro trovo davvero imbarazzante che a tentare di dare lezioni alla Todde siano esponenti politici dalla dubbia moralità che farebbero meglio a tacere viste le notizie emerse nell’ultimo periodo”.

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