Elly Schlein continua a crederci, nonostante tutto: “Il Campo largo è l’unica alternativa alla destra” ha detto in questi giorni professandosi ancora una volta “testardamente unitaria”, anche a dispetto delle profonde differenze tra il Pd e M5s e l’obiettivo neanche troppo velato di Giuseppe Conte di puntare alla leadership della coalizione mettendo in difficoltà i Dem ogni volta che può. Così a Bari il post-Decaro – sindaco amatissimo da quelle parti – se lo contendono un candidato civico sostenuto dai 5s, l’avvocato penalista Michele Laforgia, e un ex deputato verde sostenuto dal Pd, Vito Leccese: i due si sarebbero dovuti misurare con le primarie poi annullate da Conte a pochi giorni dal voto; mentre in Piemonte l’alleanza è in frantumi e in realtà non è mai decollata.
Eppure in Sardegna il Campo largo regge, con uno schema di centrosinistra allargato al M5s che ha dato prova di potersela giocare con una destra che non sembrava più così imbattibile. La vittoria alle Regionali di Alessandra Todde per qualche settimana aveva pure dato slancio alle opposizioni, con una prima, significativa battuta d’arresto per Giorgia Meloni – una sconfitta politica, al di là dei numeri risicati – e l’idea che il vento potesse cambiare anche a livello nazionale. Sogno che si è infranto – almeno per il momento – tra sconfitte elettorali e polemiche tra (quasi) alleati.
Nell’Isola la gestione post-Regionali è stata tutto sommato tranquilla. Momenti di tensione si sono registrati a Cagliari per una questione che rimane un nervo scoperto all’interno del Campo: l’allargamento della coalizione. Massimo Zedda era propenso a includere altre liste – anche tra quelle che avevano sostenuto Renato Soru alle Regionali – mentre i 5s erano nettamente contrari e con loro altre sigle minori. Il compromesso a metà strada: allargamento ok ma solo a civiche. Il presidente dei Progressisti punta al ritorno a palazzo Bacaredda dopo cinque anni in Consiglio regionale e due legislature da sindaco di Cagliari. Zedda ha lanciato la sua candidatura presentandosi in conferenza stampa con la governatrice: sia per valorizzare il vantaggio di avere Comune e Regione dello stesso colore politico, sia per enfatizzare la continuità con la vittoria alle Regionali e che – con le elezioni di sabato e domenica – potrebbero avere una coda anche nel Capoluogo. La sua principale competitor, Alessandra Zedda della Lega, porta inevitabilmente il peso dei cinque anni di Giunta Truzzu e ha cercato di recuperare il divario con il Campo largo: alle Regionali il centrodestra a Cagliari ha perso di una ventina di punti, il risultato più clamoroso delle elezioni e quello che ha portato alla sconfitta di Paolo Truzzu.
Il Campo largo ha retto anche a Sassari, con la candidatura del segretario provinciale Pd Giuseppe Mascia, consigliere comunale uscente. Anche lui per l’inaugurazione della campagna elettorale ha voluto al suo fianco Todde al grido di “Quando ci uniamo, non ce n’è per nessuno”: è sostenuto da una coalizione composta da Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, Futuro Comune, Fare città, Orizzonte Comune, Sassari progressista e solidale e se la deve giocare in quadro più frammentato rispetto a quello cagliaritano: il centrodestra ha puntato sul Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, indebolito dal coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria Monte Nuovo e dalla candidatura – in continuità con la Giunta di Nanni Campus, civica ma di area – di Nicola Lucchi, sostenuto anche dai centristi di Sardegna al Centro 20Venti che si sono sfilati dalla coalizione.
Diversa la situazione ad Alghero, dove il Campo largo è un po’ più largo, con un ampliamento della coalizione ai centristi che non avevano intenzione di sostenere la nuova corsa del forzista Marco Tedde – già sindaco della città catalana – sostenuto dal centrodestra ma non dal sindaco uscente Mario Conoci. Qui la coalizione di centrosinistra più M5s – con la confluenza successiva dei centristi – ha indicato Raimondo Cacciotto, ex consigliere regionale, agronomo classe 1979, esponente dell’Alleanza verdi sinistra. Il centrodestra ad Alghero è storicamente forte ma Cacciotto spera: le divisioni degli avversari potrebbero aiutare.
Andrea Tramonte