“La Regione deve chiarire in maniera definitiva le motivazioni per le quali le posizioni sull’Igea da parte dell’Assessorato Industria risultano sostanzialmente differenti da quelle espresse in più occasioni dalla Presidenza della Giunta. Per questi motivi riteniamo doveroso che la Giunta regionale abbia la correttezza per il ruolo che svolge e per la fiducia che i cittadini gli hanno dato, di prendere coraggio, ed affrontare seriamente i temi in discussione e di adeguare le proprie strutture operative”. È un vero e proprio ultimatum quello lanciato unitariamente dalle segreterie Filctem, Femca, Uiltec che hanno chiarito la loro posizione in una lettera inviata all’assessore all’Industria, Maria Grazia Piras, al commissario dell’Igea Mario Antioco Gregu e al presidente Francesco Pigliaru, comunicando che in mancanza di risposte sarà ripresa la mobilitazione, nelle forme e nei modi che insieme ai lavoratori saranno ritenuti più opportuni. “Le scriventi Organizzazioni Sindacali – si legge nella lettera – preso atto che gli impegni assunti dalla Giunta Regionale attraverso la sottoscrizione del verbale d’incontro del 6 Novembre, relativo alla situazione della Società Igea, sono stati disattesi, ritengono che siano venute meno le condizioni oggettive per la prosecuzione di un rapporto di fiducia nei confronti dell’Assessorato all’Industria, e dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale. La situazione finanziaria ed organizzativa della Società Igea S.p.a. è purtroppo ancora contrassegnata da una crisi che non ha individuato sino ad oggi alcuna soluzione in grado di risolvere i problemi esistenti, il pagamento degli stipendi ai lavoratori, previsto per i giorni 20 e 30 Novembre, nonostante gli impegni sottoscritti, non sono stati erogati e non se ne intravede la possibilità, mentre nel frattempo la Regione Sarda non ha ancora fatto chiarezza sul futuro della società e sulla prosecuzione dell’attività produttiva. Prendiamo atto che, in cinque mesi di incontri, di continue promesse ed affidamenti risultati aleatori, constatiamo che la politica non è stata in grado di dare una funzione industriale che eviti l’acquisizione, da parte dei privati, delle competenze e dei lavori oggi in carico all’Igea. La nostra preoccupazione è rivolta ai lavoratori che oramai non sono sicuri neanche del loro futuro lavorativo, non solo quelli a contratto a tempo determinato e co.co.pro. ma anche per quelli a tempo indeterminato”.
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