I sindacati bocciano il disegno di legge sulla sanità: “La riforma non è necessaria, servono interventi rapidi e concreti”

I sindacati bocciano la riforma sulla sanità della Giunta Todde, giudicandola “non necessaria” in un momento in cui il sistema sanitario dell’isola soffre di gravi disservizi e carenze. Secondo i rappresentanti sindacali, invece di una riforma strutturale servirebbero interventi rapidi e concreti per garantire il diritto alla salute dei sardi. La posizione è stata espressa da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confederazione sindacale sarda durante l’audizione in Commissione sanità in Consiglio regionale, prima di un ciclo di incontri dedicato al disegno di legge proposto dalla Giunta.

La segretaria della Cgil, Roberta Gessa, ha criticato la riforma sottolineando che “le troppe riforme non attuate negli ultimi anni hanno solo creato problemi di organizzazione ed efficienza. Un’altra riforma non risolverà i problemi: è necessario migliorare l’esistente”. Sulla stessa lunghezza d’onda Mirko Idili della Cisl, che ha insistito sull’importanza di potenziare l’assistenza sanitaria territoriale, definendola “il baricentro strategico per una sanità di qualità”. Anche Guido Sarritzu della Uil ha ribadito che, invece di avviare un’altra riforma, “bisogna ripartire da ciò che funziona e ascoltare le esigenze di pazienti e operatori sanitari”. Sarritzu ha anche criticato la confusione generata dalle tre diverse riforme varate nelle ultime tre legislature, che hanno disorientato i cittadini e gli stessi operatori sanitari.

I sindacati hanno inoltre espresso preoccupazione per la proposta di commissariare i direttori generali delle Asl. Secondo Giacomo Meloni della Css, la rimozione dei dirigenti potrebbe creare ulteriori disagi, mentre sarebbe più utile fornire loro indirizzi chiari per migliorare l’offerta sanitaria. Lino Marrocu dell’Ugl ha sottolineato la necessità di “risposte immediate” in un sistema sanitario che “fa acqua da tutte le parti”. Durante le audizioni, i rappresentanti sindacali hanno toccato numerosi aspetti critici del sistema sanitario regionale, tra cui la carenza di personale, la lotta al precariato e il cosiddetto “smantellamento” dell’assistenza territoriale. Hanno inoltre criticato l’idea di potenziare l’Ares, proponendo piuttosto un decentramento di poteri verso le Asl per migliorare la programmazione dei servizi.

Al termine delle audizioni, la presidente della commissione Carla Fundoni ha garantito che le consultazioni proseguiranno nei prossimi giorni, coinvolgendo altri soggetti, con l’obiettivo di elaborare una proposta di riforma condivisa. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Fundoni – è garantire il diritto alla salute dei sardi attraverso una proposta che tenga conto delle reali esigenze del sistema sanitario”.

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