I “sassarini” saranno 400 in più. Ma sulle servitù militari il Governo non arretra

La Brigata Sassari crescerà. Di altri quattrocento soldati. Ad annunciarlo, oggi, è stato Mario Mauro (Scelta Civica), il ministro della Difesa che ha anche annunciato una Conferenza Stato-Regione il prossimo anno. Obiettivo: per fare il punto sulle servitù militari. Quindi per ora Roma non arretra e non smobilita i presidi militari nell’Isola.

Stamattina Mauro era in Sardegna proprio per salutare i “sassarini” che stanno per partire in Afghanistan. «Il reggimento si è sempre distinto nelle nostre missioni all’estero e abbiamo deciso di potenziarlo». Quindi la promessa sulla gestione delle servitù militari: Mauro ha fatto sapere che se ne riparlerà il prossimo anno, in un tavolo allargato anche al Friuli e alla Sicilia. Per ora, insomma, nulla cambia.

Tanto che sulle dichiarazioni di Mauro già questa mattina ha detto la sua il presidente Ugo Cappellacci, soddisfatto per il potenziamento della Brigata Sassari, ma molto meno entusiasta sul destino delle servitù militari. «Sollecitiamo provvedimenti che rendano nuovamente disponibili porzioni di territorio attualmente sottratte alla nostra fruibilità». Per il governatore le priorità sono due: «La prima è la ineludibile problematica delle bonifiche, la seconda è la necessità di rendere compatibile la presenza dei militari con attività economiche fondamentali per il nostro sistema, come il turismo e l’allevamento».

Il consigliere regionale Mario Bruno (Pd) attacca frontalmente il ministro della Difesa: «Le parole del ministro alla Difesa sono deludenti e e preoccupanti: mentre la Sardegna chiede la dismissione dei poligoni militari e la bonifica del territorio, Mario Mauro ci dice che il poligono di Capo Teulada è intoccabile e che per le bonifiche ci saranno molti meno soldi rispetto a quanto pattuito».

Bruno ricorda che «la battaglia per le servitù militari, uno dei punti qualificanti della precedente legislatura col centrosinistra alla guida della Regione, deve tornare centrale nell’agenda politica. Rivogliamo indietro il nostro territorio, vogliamo che i poligoni militari vengano chiusi e che una seria campagna di bonifiche elimini qualsiasi traccia di inquinamento dovuto ai “giochi di guerra” dei militari. In questi ultimi anni, la Regione è stata molle e compiacente anche su questo punto, col presidente Cappellacci più attento ad andare a salutare i “sassarini” in missione che a chiedere conto della situazione, anche ambientale-sanitaria, di Quirra e Teulada».

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