Ambiente, energia, sviluppo industriale e trasporti in Consiglio regionale al centro della seduta congiunta della seconda (Cultura) e Quarta (Governo del territorio) commissione. Ma questa volta a parlarne non sono stati i politici, ma i ragazzi di Fridays for future, il grande movimento globale ispirato dalla svedese Greta Thunberg e che, anche in Sardegna, ha riportato nelle piazze migliaia di giovani per richiamare l’attenzione, di opinione pubblica e istituzioni, sui temi dell’ambiente e l’ecologia. Ismail Samed e Alice Beccari hanno illustrato i principali argomenti all’attenzione del movimento e ribadito l’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici insieme con la volontà di proseguire, ancor più convintamente, nelle diverse iniziative finalizzate a favorire efficaci azioni di mobilitazione individuale e collettiva. Sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri dei Progressisti (Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo), del Movimento 5 Stelle (Desirè Manca e Roberto Li Gioi), da Ignazio Manca (Lega), Francesco Mura (FdI) e Piero Comandini (Pd), i due studenti non si sottratti dall’offrire un punto vista sulle questioni di attualità nell’Isola ed in particolare su quelle che attengono l’energia, lo sviluppo industriale e i trasporti.
Ferma contrarietà all’ipotesi dell’utilizzo del metano in Sardegna e più in generale “a qualunque forma di utilizzo dei combustibili fossili”, ammesse solo le energie rinnovabili. Un fermo no, dunque, alla dorsale sarda, agli impianti di rigassificazione, ai collegamenti con il tubo sottomarino ed anche alle centrali a carbone attualmente operanti nell’Isola. Non piace agli studenti del Friday for future neppure l’ipotesi di un rilancio dell’industria in Sardegna (“gli annunci di questi giorni sembrano quelli fatti in altre epoche quando si propagandava l’industrializzazione con i piani di rinascita che sono poi stati un fallimento”) mentre si auspica “il varo di un nuovo piano energetico alternativo rispetto a quello approvato nella passata legislatura”. “Ascoltare e coinvolgere i giovani – è stato il messaggio finale degli studenti – nelle scelte che condizionano il futuro e considerare l’emergenza climatica e ecologica come reale e soprattutto come questione centrale nelle decisioni politiche”.