Centosedici idonei per diventare Dg nella sanità sarda. Il che vuole dire le otto Asl, le due Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, l’Areus del 118, il Brotzu polo Arnas di alta specializzazione e l’Ares (che andrà a sostituire l’Ats).
I centosedici nomi – spalmati in cinque gruppi – sono contenuti nel decreto che il presidente Christian Solinas ha firmato oggi, a chiusura di una manifestazione di interesse pubblicata lo scorso 7 luglio e le cui candidature andavano presentate entro il 6 agosto. Ma le buste sono rimaste ferme sino al 27 ottobre: solo allora il governatore ha nominato la commissione esaminatrice presieduta da Giorgio La Nasa, designato dall’Università di Cagliari, e affiancato da Lucia Giovannelli (Ateneo di Sassari) e Antonio Maritati (Agenzia nazionale Agenas). A Maria Vinci, funzionario dell’assessorato alla Sanità, l’incarico di segretario verbalizzante.
I 116 idonei sono così divisi: 14 hanno ottenuto il via libera per guidare l’Ares; in 17 hanno i titoli per guidare l’Areus; in 24 possono aspirare a diventare Dg del Brotzu; 26 sono i papabili per le due Aou di Cagliari e Sassari; 35 gli idonei per dirigere le otto Asl. Per la gran parte si tratta di professionisti noti: alcuni hanno attualmente un incarico, altri hanno ricoperto in passato ruoli di primo piano. Non mancano i professionisti presenti in tutte le cinque liste. Ciò che cambia è il gradimento a questa o a quella parte politica.
Ecco i 14 per l’Ares, di cui due donne: Simonetta Cinzia Bettelini; Paolo Cannas; Giorgio Carboni; Marcello Giannico; Mariano Meloni; Thomas Schael; Giuseppe Maria Sechi; Giovanni Maria Soro; Antonio Lorenzo Spano; Luca Filippo Maria Stucchi; Paolo Tecleme; Massimo Temussi; Marcello Tidore; Annamaria Tomasella.
Questi i 17 idonei per l’Areus, di cui due donne: Marcello Giuseppe Acciaro; Angelo Barbato; Simonetta Cinzia Bettelini; Paolo Cannas; Giorgio Carboni; Grazia Cattina; Piero Delogu; Marcello Giannico; Mariano Meloni; Thomas Schael; Giuseppe Maria Sechi; Angelo Maria Serusi; Francesco Sgarangella; Giovanni Maria Soro; Antonio Lorenzo Spano; Luca Filippo Maria Stucchi; Paolo Tecleme; Massimo Temussi; Marcello Tidore; Francesco Nicola Zavattaro.
Sempre in ordine alfabetico, ecco i 24 manager per il Brotzu, di cui tre donne: Marcello Giuseppe Acciaro; Angelo Barbato; Simonetta Cinzia Bettelini; Paolo Cannas; Giorgio Carboni; Grazia Cattina; Luigi Cugia; Giuseppe De Filippis; Giuseppe Dessì; Agnese Foddis; Marcello Giannico; Mariano Meloni; Thomas Schael;Giuseppe Maria Sechi; Angelo Maria Serusi; Giovanni Maria Soro; Antonio Lorenzo Spano; Luca Filippo Maria Stucchi; Paolo Tecleme; Massimo Temussi; Marcello Tidore; Annamaria Tomasella; Paolo Zappala; Francesco Nicola Zavattaro.
Qui i 26 idonei per le due Aou, di cui quattro sono donne: Marcello Giuseppe Acciaro; Angelo Barbato; Simonetta Cinzia Bettelini; Giuliana Campus; Paolo Cannas; Giorgio Carboni; Alessandro Carlo Cattani; Luigi Cugia; Giuseppe De Filippis; Giuseppe Dessì; Agnese Foddis; Marcello Giannico; Mariano Meloni; Thomas Schael; Chiara Seazzu; Giuseppe Maria Sechi; Angelo Maria Serusi; Giovanni Maria Soro; Antonio Lorenzo Spano; Luca Filippo Maria Stucchi; Paolo Tecleme; Massimo Temussi; Marcello Tidore; Annamaria Tomasella; Paolo Zappala; Francesco Nicola Zavattaro.
Questi i 35 nomi per fare il Dg nelle Asl, di cui cinque donne: Marcello Giuseppe Acciaro; Angelo Barbato; Simonetta Cinzia Bettelini; Giuliana Campus; Paolo Cannas; Giorgio Carboni; Alessandro Carlo Cattani; Grazia Cattina; Giancarlo Conti; Luigi Cugia; Giuseppe De Filippis; Piero Delogu; Giuseppe Dessì; Agnese Foddis; Marcello Giannico; Andrea Marras; Mariano Meloni; Alberto Mura; Luciano Giovanni Oppo; Maria Giovanna Porcu; Thomas Schael; Chiara Seazzu; Giuseppe Maria Sechi; Flavio Sensi; Angelo Maria Serusi; Francesco Sgarangella; Giovanni Maria Soro; Antonio Lorenzo Spano; Luca Filippo Maria Stucchi; Paolo Tecleme; Massimo Temussi; Marcello Tidore; Annamaria Tomasella; Paolo Zappala; Francesco Nicola Zavattaro.
Le designazioni andranno fatte entro il 31 dicembre, in modo che la riforma del centrodestra, già in ritardo di un anno, possa decollare definitivamente dal 1° gennaio 2022.
Al. Car.