I movimenti nel centrosinistra isolano: ‘Un’altra Sardegna’ tende la mano al Pd

Il centrosinistra sardo prova a riorganizzare gli assetti e si prepara a nuovi movimenti che si snodano soprattutto attorno al Partito democratico. Da venerdì sino a oggi è in corso al Geo Village di Olbia un’importante iniziativa, promossa dal segretario nazionale del Centro democratico, Roberto Capelli, dal titolo ‘Accetta la sfida’. Sarà l’occasione per tenere a battesimo ‘Un’altra Sardegna – Un’altra politica’, per ora definita genericamente “una nuova sede di confronto”, ma è innegabile che nel centro gallurese si stiano mettendo le fondamenta per costruire qualcosa di nuovo all’interno del centrosinistra. Un ‘battesimo’ al quale (almeno sulla carta) partecipa anche il Partito democratico visto che tra gli invitati figurano il vice segretario, Andrea Orlando, e il deputato europeo, Massimiliano Smeriglio, persona molto vicina al segretario nazionale, Nicola Zingaretti. Sarà presente anche il leader del Centro democratico, Bruno Tabacci, che con i dem romani ha mantenuto un ottimo rapporto.

Il diritto di palco è stato riservato ai big nazionali del Pd, ai rappresentanti regionali di Campo progressista, partito di riferimento del candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Massimo Zedda, e ovviamente del Centro democratico. In questo scenario è probabile che da parte di questi due movimenti ci sia la volontà di aprire una breccia con i dem, portando però il livello del confronto fuori dai confini regionali e un tentativo di scavalcare i passaggi nelle stanze dei vertici regionali. Questo perché il centrosinistra sardo, almeno nella sua rappresentazione plastica tra i banchi del Consiglio regionale, vive una spaccatura, causata soprattutto dal fatto che il Pd ha disconosciuto la leadership di Zedda come guida della minoranza, dando vita a un’opposizione eterogenea sia nei contenuti che nei rapporti con il centrodestra.

A Olbia si cerca di mettere le basi per far nascere un movimento in Sardegna ma con lo sguardo rivolto a Roma, anche perché è lì che si prendono le decisioni nel momento in cui ci sono gli appuntamenti importanti. Dunque dialogo aperto con il Pd che potrebbe anche diventare la casa di questa nuova realtà che accoglie al suo interno una parte molto a sinistra (Campo progressista) e una parte più moderata rappresentata dal Centro democratico. Un’operazione che potrebbe avere la benedizione del Nazareno visto che avere una forza interna in grado di attirare un’altra fetta di elettorato, sopratutto quello più tendente al centro, significherebbe mandare un segnale a Matteo Renzi che con Italia Viva prosegue con il reclutamento. Argomento che nell’Isola ancora non ha un peso specifico importante visto che soltanto il senatore, Giuseppe Luigi Cucca, e l’ex sottosegretaria, Francesca Barracciu, hanno aderito a Italia Viva.

Matteo Sau

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