“Non basta sommare pezzi di un improbabile mosaico per ottenere una somma”. Lo dice Guido Melis, professore universitario sassarese, già parlamentare e uomo di spicco del Pd regionale, dopo il risultato delle primarie per la scelta del candidato sindaco di Sassari. Primarie a cui confessa di non aver partecipato pur essendone un sostenitore. E continua sul risultato del voto sassarese citando un paragone storico: “L’Invincibile armada, dotata di possenti galeoni comandati da capitani di lungo corso, perse con le navi corsare di sir Francis Drake”.
Non è scontato insomma per il professor Melis il risultato, quando di si chiede ai propri elettori un travaso di voti (alludendo all’ex sindaco Ganau che forse pensava di poter replicare il risultato delle ultime regionali, dove ottenne circa 10mila voti): “Quando si crede che i voti personali, magari conquistati in gran numero un mese prima, siano trasferibili senza colpo ferire, come le azioni in borsa – aggiunge Melis – si sbaglia. Non è così, perché la politica è logica, convinzione, coerenza, fede nelle proprie idee”.
Dunque l’ex parlamentare parla della sofferenza della sua astensione pur senza entrare nel merito: “È la prima mia astensione dalle primarie dal 2006 – ha sottolineato Melis – non ho partecipato per ragioni mie che magari spiegherò in un altro momento. Mettiamola così: quando non capisco preferisco aspettare e non fare danno”. Ma una piccola ragione della sua decisione forse la si può ricercare in alcuni metodi usati nella determinazione dei candidati. “Rispetto tutti i candidati ma non i blocchi e le aggregazioni che stanno dietro e i modi in cui queste aggregazioni si sono aggregate”.
Da editorialista dei quotidiani sardi però, il professor Melis, la sua analisi politica del voto a Sassari la vuole fare così: concludendo con ottimismo: “Oltre 10 mila votanti, un record, un voto distribuito come non mai tra i primi tre candidati (e non è solo un voto correntizio), una risposta chiara della cittadinanza che io interpreto come un ‘no’ alle intese di vertice. Ora vedremo domenica prossima. In questo primo voto è successo un fronte innovatore che vuole cambiare la musica e i suonatori. Cambiare i suonatori piace anche a me. Buona fortuna al mio partito”.
M. G. F.