Giorgia Meloni sbarca a Cagliari in una piazza del Carmine che la accoglie col pienone. La leader di Fdi ripete le stesse cose dette a Perugia, soprattutto sul tema dell’immigrazione col quale in questi anni ha incassato consenso sino a diventare il prima partito d’Italia.
Macina concetti e frasi fatte, la Meloni. Il discorso è sempre quello che l’aspirante premier sta portando in giro per il Paese con l’obiettivo di massimizzare la fatica di una campagna elettorale breve ma intensa. “L’Italia – ripete più e più volte – ha bisogno di cose semplici e di buon senso. Per esempio il reddito di cittadinanza: quei soldi andrebbero spesi per creare occupazione, non per lasciare i giovani a casa, al massimo a fumare spinelli”.
Il tema della droga aleggia come un mantra nella tipica narrazione di centrodestra che vuole la cannabis il passo che precede il consumo di sostanze ‘forti’. Quindi: “Se un ragazzo prende per quattro anni il reddito di cittadinanza, dopo non sarà più ricco. Invece se a quel giovane viene dato un lavoro, in quattro anni può migliorare la sua condizione”.
La Meloni ha parlato poi di “evasione sistemica degli immigrati. Gli italiani continuano a chiudere le loro attività, mentre ci sono minimarket extracomunitari che abbassano la saracinesca prima che lo Stato li vada a cercare. Alla sinistra gli stranieri vanno bene anche se sono evasori. In Italia ci vuole una tassazione diversa che favorisca le assunzioni: più fai contratti, meno paghi. Non è accettabile che il costo del lavoro sia al 47 per cento. Il salario minimo è uno specchietto per le allodole, il salario minimo è già previsto dai contratti collettivi nazionali”.
Ecco poi la carta della paura giocata, la guerra tra poveri. Ed ecco tirato fuori lo stesso esempio degli ucraini che “loro scappano dalla guerra e si vede perché stanno arrivando solo donne e bambini, mentre sui barconi arrivano gli uomini”, ha continuato la leader di Fdi portando anche su questo lo stesso esempio fatto ieri nel comizio di Perugia. Poi l’affondo finale sull’immigrazione: “Non si possono far entrare persone nel nostro Paese se poi vengono lasciati ai margini delle strade a spacciare droga, o le donne sono costrette a prostituirsi”.
La Meloni ha chiuso parlando delle istituzioni. “Io devo portarmi fidare di loro, come fossero i nostri genitori. Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo”. Il passaggio patriottico è l’omaggio al Made in Italy che “viene tutelato troppo poco, anche perché in Italia non si incrocia la domanda di lavoro specializzato con le competenze che vengono insegnate”.