Garanzia Giovani, una “rivoluzione” lenta. Nell’Isola gli iscritti sono 21mila

Chi si aspettava una rivoluzione nel giro di qualche mese resterà deluso: Garanzia Giovani non è una fabbrica di occupazione, non è un grande ufficio di collocamento su scala nazionale ma piuttosto un investimento a medio e lungo termine. Il programma, annunciato nel marzo scorso dal Ministero del Lavoro per i giovani  tra 15 e 29 anni, ha messo a disposizione un miliardo e mezzo di euro in tutta Italia per formazione, tirocini, istruzione, orientamento, apprendistato e incentivi alle imprese. Nell’isola sono arrivati 54 milioni con cui il 1 maggio scorso, sotto gli auspici di Sant’Efisio, la giunta regionale di Francesco Pigliaru ha dato il via a Garanzia Giovani Sardegna.

A sette mesi dall’avvio del programma è tempo di bilanci: quanti ragazzi si sono effettivamente avvicinati a Garanzia Giovani? Quali sono le iniziative già pronte e gli obiettivi raggiunti?

Negli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro, cabina di regia del programma Garanzia Giovani Sardegna, si lasciano da parte gli slogan di propaganda del Governo (“Un posto di lavoro entro quattro mesi dal diploma”, promettevano con eccessivo ottimismo le slide ministeriali) e si parla di dati concreti: il 44.3% dei ragazzi tra 15 e 29 anni nell’isola non studia e non lavora, sono i cosiddetti “Neet“, impietoso acronimo che sta per Not in Education, Employement or Training; molti di questi non hanno piani per il futuro e tanti, troppi non sanno da dove cominciare per costruire un curriculum.

È a loro che si rivolge il progetto, come ha spiegato a Sardinia Post l’assessore regionale al Lavoro Virginia Mura: “Con Garanzia Giovani abbiamo dato inizio a un percorso importante ma occorre essere realistici: la Regione non è una fabbrica di posti di lavoro. Il primissimo passo per avviare il programma era far funzionare nel modo migliore i Centri Servizi per il Lavoro che operano sul territorio: per loro nuova formazione e direttive utili per supportare i ragazzi. Secondo obiettivo: avvicinare i Neet al mondo dell’occupazione partendo da chi ha appena la licenza media fino a quelli più specializzati. Per tutti ci sono misure diverse a seconda del profilo: chi ha un titolo di studio e nessuna esperienza può pensare a un tirocinio di sei mesi in azienda, apprendistato o corsi di formazione finanziati con 10 milioni di euro, chi ha già un buon curriculum può invece chiedere il sostegno all’autoimpiego con laboratori e supporti per le start up, oppure scegliere un apprendistato di alta formazione“. L’assessore non promette miracoli: il cammino sarà lungo e impegnativo ma la partenza dai Centri Servizi per il Lavoro, le vecchie agenzie di collocamento, è già un passo importante: “Quando la nostra giunta si è insediata, nel marzo scorso, abbiamo trovato una situazione oggettivamente difficile con uffici che non comunicavano tra loro, oggi stiamo cercando di allineare la nostra realtà a quella europea dove i centri per l’occupazione danno davvero un orientamento concreto per chi cerca lavoro”.

L’obiettivo iniziale, come si legge nella delibera approvata ad aprile e nel successivo piano di attuazione, era coinvolgere tra i 30 e gli 80mila ragazzi isolani under 30 che non studiano e non lavorano: oggi, sette mesi dopo il via al progetto in Sardegna uno su quattro dei potenziali interessati si è iscritto al programma, per un totale di 21.200 sardi; la metà degli iscritti è stata contattata dai Centri Servizi per il Lavoro per il primo colloquio e per la firma del patto di attivazione, indispensabile per usufruire di una delle iniziative finanziate. Nel frattempo i CSL hanno organizzato decine di incontri territoriali per spiegare ai ragazzi interessati tutti i dettagli del programma.

Tra chi si è iscritto al programma molti lamentano poca chiarezza nelle informazioni. Su facebook esiste un gruppo, “Garanzia Giovani Sardegna” che conta più di 1300 utenti e raccoglie opinioni e notizie: ritardi nelle risposte dai Centri Servizi Lavoro, poche informazioni sicure, orientamento inesistente sono i commenti più frequenti: “È vero – ammette l’assessore Mura – inizialmente c’è stata una comunicazione incerta e le aspettative intorno a Garanzia Giovani sono state fraintese. Molti ragazzi hanno immaginato di trovare lavoro subito, anche perché il programma è stato subito presentato dal Governo Renzi con promesse esagerate. Comunque il Ministero del Lavoro da una settimana ha lanciato una campagna informativa capillare e a breve uscirà anche quella regionale. Uno degli obiettivi della nuova giunta era quello di dare una risposta ai giovani che guardano al futuro, abbiamo dato il via a questo percorso pur con tante difficoltà oggettive. Ora cercheremo di migliorare e incrementare il programma ma la partenza in questa situazione di crisi è già un obiettivo raggiunto”.

Francesca Mulas

 

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