Fondi Sardegna, la teste chiave: “Altro che rimborsi, soldi usati come stipendio extra”

“La cosa grave che io ho visto è che ogni mese la cifra di rimborso richiesta da ciascun consigliere era sempre la stessa: circa 2.700 euro. Come se fosse un loro stipendio“. È uno dei passaggi dell’intervista esclusiva anticipata da Piazzapulita, in onda stasera su La7, a Ornella Piredda, funzionaria del Consiglio regionale della Sardegna, testimone chiave nel processo sullo scandalo rimborsi, che ha travolto i consiglieri delle ultime due legislature. Nel 2004, Piredda si occupava della contabilità del Gruppo Misto.

“Mi disturbava – racconta – vedere tanto spreco, tante spese superficiali, privilegi: infinite casse di champagne a Natale, il pranzo di nozze pagato con i soldi pubblici, biglietti di viaggio per andare a vedere le sfilate e mi risulta addirittura che sono state acquistate macchine”. Quando poi la segretaria prova a portare le ricevute delle spese di alcuni consiglieri, il suo superiore le dice che “il regolamento del Consiglio regionale non prevedeva la consegna delle ricevute”. È così che Piredda decide di andare in Procura e denunciare tutto. E aggiunge: “Addirittura chi aveva le ricevute le ha consegnate e… sono sparite!”. Dopo la denuncia, “è cominciato il mio calvario lavorativo, sono stata isolata completamente”. Quindi conclude, amara: “Pretendo giustizia. Perché se non è così, è la fine”.

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