Fondi ai gruppi consiliari, indagato l’assessore Biancareddu: contestate spese per 90mila euro

L’assessore all’Ambiente Andrea Biancareddu, il consigliere Alberto Randazzo e l’ex consigliere Franco Cuccu. Sono i tre nomi nuovi nella lista degli indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta-stralcio della procura della Repubblica di Cagliri sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale. I tre esponenti politici dovranno comparire a settembre davanti al magistrato. I loro nomi si aggiungono a quelli di un altro assessore, Sergio Milia (Cultura) e di un consigliere regionale, Sergio Obinu. Tutti e cinque gli indagati sono dell’Udc.

Biancareddu nel febbraio scorso è stato condannato a un anno di reclusione, con la sospensione della pena, per usurpazione di funzioni pubbliche. Non si era dimesso dal consiglio regionale (nella precedente legislatura) nemmeno dopo una decisione della Cassazione che lo aveva dichiarato incompatibile.

A Biancareddu vengono contestati novantamila euro di fondi del gruppo Udc prelevati in contanti e spesi, secondo la Procura di Cagliari, in maniera illegittima. L’assessore, insieme a Cuccu e a Randazzo, hanno avuto in mano le casse del gruppo e dovranno chiarire al magistrato come sono stati spesi i soldi giustificandone tutti i passaggi. L’invito a comparire fissa per settembre gli interrogatori in Procura con il pm Marco Cocco, titolare dell’inchiesta. Biancareddu – che nel frattempo ha nomitato come avvocato di fiducia il penalista Guido Manca Bitti – dovrà rispondere dell’utilizzo di fondi per 90 mila euro che secondo l’accusa avrebbero preso via differenti rispetto a quella istituzionale.

Dodicimila euro, invece, la cifra che dovrà giustificare Franco Cuccu, riferita sempre alla scorsa legislatura. Venti, invece, gli indagati nel primo filone di indagine, tutti appartenenti al Gruppo Misto della passata legislatura. Sono già tutti a processo con l’accusa di peculato: diciotto con rito ordinario, uno con rito abbreviato (Adriano Salis, Idv) e l’ex senatore Silvestro Ladu (Pdl) a dibattimento, ma con un procedimento stralciato. Dopo le dichiarazioni rese davanti al Gup Cristina Ornano dall’esponente dell’Italia dei Valori, la Procura ha aperto una seconda inchiesta che riguarda sia la precedente legislatura sia l’attuale: sequestrati documenti, gli investigatori della polizia giudiziaria stanno spulciando, gruppo dopo gruppo, le spese delle varie forze politiche di centrodestra e centrosinistra.

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