Fine vita, pressing sul Consiglio dal mondo della cultura e della politica: “Bisogna passare dalle parole ai fatti, approvate la legge”

In Sardegna anche il mondo della politica, della musica e del teatro si schiera a supporto di “Liberi Subito“, la campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni in tutte le regioni per garantire tempi certi e procedure chiare per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, così come stabilito dalla sentenza del 2019 della Corte costituzionale.

Il jazzista Paolo Fresu, l’ex senatore Luigi Manconi, il duo Lucidosottile delle attrici Tiziana Troja e Michela Sale, hanno voluto dare il loro contributo con video messaggi rivolti al Consiglio regionale, nei quali si chiede di velocizzare l’iter per l’approvazione della legge sul fine vita. “Il ricorso del Governo di Giorgia Meloni contro la legge della Toscana non è motivo per fermarsi, ma è una ragione in più per insistere”, spiega Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. In Sardegna, ricorda, “tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato la nostra proposta di legge sul fine vita, presentata pubblicamente a novembre dello scorso anno, ma da allora non ci sono stati passi avanti, e la discussione non è mai iniziata. Chiediamo che la proposta sia finalmente calendarizzata”. La stessa presidente della Regione, Alessandra Todde, “recentemente ha dichiarato che la legge è stata depositata e ora deve passare in commissione per essere discussa – sottolinea Cappato – mentre il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, aveva ribadito che la norma sarebbe stata approvata ai primi del 2025. È ora di passare dalle parole ai fatti”.

E’ importante “che sia avviata al più presto una discussione in Consiglio regionale per offrire ad ogni cittadino le stesse garanzie e gli stessi diritti – il messaggio di Paolo Fresu – affinché il riconoscimento della dignità personale non resti un diritto esistente solo sulla carta, ma diventi una realtà per l’intera comunità. Fatelo subito, si tratta di diritti, di uguaglianze e soprattutto di umanità”. Per Luigi Manconi, il Consiglio regionale della Sardegna deve legiferare su una materia “che riguarda davvero l’intera popolazione e che richiama temi fondamentali come il dolore, cioè la sofferenza fisica e la patologia, riguarda la condizione dei malati terminali, riguarda l’accanimento terapeutico e quel diritto essenziale della persona umana che è il diritto a una morte dignitosa. La Sardegna può fare così un passo avanti sulla via dell’affermazione dei diritti e delle garanzie della persona”. 

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