Fine vita, l’associazione Coscioni: “Regione Sardegna non comunica dati su richieste di suicidio assistito”

In Sardegna accesso agli atti negato all’associazione Luca Coscioni, impegnata ad ottenere informazioni in tutte le regioni sulle richieste di suicidio assistito giunte alle aziende sanitarie dal 2020 a oggi. Data non casuale, perchè riferita alla sentenza dell’anno prima su Dj Fabo, con la quale la morte volontaria assistita è legale in Italia a determinate condizioni. A denunciarlo è la referente sarda dell’associazione, Stefania Cicco. “Da quanto finora ricevuto emergono 51 richieste pervenute fino a oggi in diverse regioni – spiega – con esiti variabili tra approvazioni, dinieghi e procedure in corso”.

In risposta alla richiesta di accesso agli atti, invece, “la Regione Sardegna non ha fornito informazioni – fa sapere Cicco -. Questa la risposta: ‘La richiesta non può essere accolta poiché gli uffici non sono in possesso delle notizie richieste'”. In realtà, sottolinea, “questo tipo di informazioni sono in possesso delle Regioni, infatti in undici – tra cui il Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Calabria e Campania – hanno fornito i dati, seppur con livelli di dettaglio differenti”. In Sardegna, “tutti i gruppi di maggioranza in Consiglio hanno sottoscritto la proposta di legge sul fine vita, presentata pubblicamente nel novembre 2024. Ma da allora, tutto tace: nessuna discussione è stata ancora incardinata”, aggiungono Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni.

Nel frattempo, “la Regione, caso più unico che raro, risponde a un nostro accesso agli atti dicendo di non essere in possesso di alcuna informazione sulle richieste di suicidio medicalmente assistito”. È il momento per Cappato e Gallo “di passare dagli annunci ai fatti: l’aula calendarizzi al più presto la proposta, come più volte e anche recentemente annunciato dalla presidente Alessandra Todde. Chiediamo inoltre che si garantisca trasparenza su un tema che riguarda la vita e la libertà di scelta di ogni cittadino sardo”. 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share