Approda ufficialmente in Consiglio regionale la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito formulata dall’associazione Luca Coscioni, la stessa approvata in Toscana e recentememte impugnata dal Governo davanti alla Consulta. Questa mattina la commissione Sanità prenderà in carico il provvedimento sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, illustrato dal primo firmatario, il dem Roberto Deriu: “La Corte costituzionale – ricorda – ha stabilito che è diritto dei cittadini – la cui vita, minacciata da un male incurabile, dipenda esclusivamente da trattamenti sanitari che riescano soltanto a prolungarne la sofferenza, e, restando coscienti, esprimano la volontà di concludere le cure in una condizione di assistenza medica – essere sostenuti dalla sanità pubblica”. I problemi principali “per arrivare alla tutela di tale diritto – spiega Deriu – riguardano l’accertamento dei requisiti e i tempi per giungere al risultato. Abbiamo quindi utilizzato il testo dell’associazione Luca Coscioni per cogliere quegli obiettivi, e rendere le strutture sanitarie sarde capaci di tutelare questo estremo diritto di ciascuna e ciascuno di noi”.
Ribadisce la dem Carla Fundoni, presidente del parlamentino: “Siamo molto contenti che in commissione inizi l’iter di questa legge tanto attesa, su cui avevamo preso un impegno come maggioranza. È un tema estremamente attuale, considerate anche le recenti decisioni del Governo rispetto alla Toscana”. Un tema, prosegue, “molto sentito dai pazienti, operatori sanitari, dalle famiglie che attendono che venga messa in pratica una legge di fatto effettiva dalla sentenza della Corte del 2019”. Fundoni illustra quindi ai cronisti l’iter del provvedimento: “Oggi iniziamo con la presentazione della legge, ma già dalla settimana prossima cominceremo con le audizioni. È un segno di civiltà che ci sentiamo di dover ottemperare nel rispetto della norma costituzionale vigente. Tempi per l’ingresso in aula? Dipenderà dal numero di audizioni che faremo, ma credo che in questo caso la fretta potrebbe essere una cattiva consigliera.
L’ascolto rispetto a tutti gli stakeholder che si occupano di questo tema molto sensibile, serve appunto per un’analisi più approfondita del testo”. Sempre per la maggioranza sottolinea Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti: “Qui in Sardegna andremo avanti nonostante l’impugnazione della legge approvata in Toscana.
Questa è una norma di civiltà che restituisce la dignità ai cittadini che ne hanno bisogno, in momenti drammatici della loro vita”. Per Agus “è allucinante pensare che un governo, per motivi puramente ideologici e di contrasto politico, decida di avversare le regioni che si sono sostituite nell’inazione dello Stato. Di fatto noi stiamo intervenendo dove lo Stato ha deciso di non farlo, di chiudere gli occhi e lasciare le persone nella loro sofferenza”. Concetti ribaditi da Peppino Canu di Sinistra Futura: “Questa è una battaglia etica. La Corte Costituzionale ci ha finalmente preso per mano, dettando tempi e modi per realizzare questa legge, che è una questione di civiltà. E non bisogna confondere le cure di fine vita e il suicidio assistito, pensando che sia una specie di eutanasia: è una cosa completamente diversa”.
Dubbi invece dal centrodestra, con i consiglieri regionali di opposizione che per ora sollevano più che altro una questione di incostituzionalità: “La proposta di legge sul suicidio assistito presentata dall centrosinistra è un provvedimento con chiari profili di incostituzionalità – spiega Corrado Meloni di Fdi – perché legifera su materie che non sono di competenza delle regioni, ma di esclusiva competenza dello Stato”. La maggioranza, attacca, “anziché occuparsi dei problemi reali dei sardi, sta collezionando provvedimenti che verranno impugnati. E non si preoccupa minimamente del diritto alla salute che i cittadini vedono troppe volte negato”.
Quindi l’azzurro Ivan Piras: “Questa legge rappresenta delle fortissime anomalie, con un rischio altissimo di impugnazione. Non vorremmo che sia l’ennesimo provvedimento della Giunta di Alessandra Todde ad essere impugnato dal Governo”. Per questo “chiediamo alla maggioranza di impegnarsi su temi decisamente più urgenti e afferenti al mondo della sanità. Questo è un tema molto delicato che merita attenzione, e sicuramente necessita di una declinazione più approfondita. Svilupperemo tutto nel dettaglio durante l’iter in commissione”.