Via libera nell’aula del Consiglio regionale all’articolo sulla Finanziaria che disciplina le risorse per il mondo delle campagne. Approvato il capitolo, alla ripresa dei lavori dopo la pausa pranzo, verranno esaminati gli emendamenti aggiuntivi all’articolo, tra cui quello dell’esecutivo che prevede 12 milioni di euro per il contrasto alla lingua blu. Nel dibattito di stamane, consiglieri regionali del centrodestra chiaramente critici sui fondi messi per l’agricoltura: “Questo articolo della manovra, così come i precedenti, certifica la mancanza di visione della maggioranza, e nei confronti del settore trainante e strategico della nostra isola – rimarca Gigi Rubiu di Fdi -. In questa legge non c’è prospettiva, progettualità, non è dato capire quale modello di sviluppo si voglia dare nel settore più importante. Ci sono solo pezze e rattoppi, e questo dispiace”. All’attacco anche Alessandro Sorgia della Lega: “Non si capisce assolutamente quali siano gli importanti indirizzi politici della manovra, quali siano gli obiettivi e i risultati che si intende ottenere. Mi sarei aspettato una legge quadro che mettesse in condizione gli operatori del settore di aggredire le emergenze purtroppo sempre più frequenti, come lingua blu, calamità naturali, siccità”. Le risorse messe a disposizione per Sorgia “sono davvero irrisorie, una goccia nel deserto: la Sardegna è una delle poche regioni d’Italia che purtroppo risulta completamente assente sulle politiche per il settore agricolo”.
Per la maggioranza la replica del dem Antonio Solinas, presidente della commissione Attività produttive: “Se dovessimo ribattezzare l’assessorato all’Agricoltura, dovremmo chiamarlo ‘assessorato alle emergenze’, perché non fa altro che intervenire proprio sull’emergenza. È un assessorato che ha una rilevanza primaria nella nostra economia, ma conta sette servizi e tre dirigenti che si occupano di tutto e di tutti. E alla fine il rischio è che non si occupino di nulla”. Quindi “la prima cosa da fare, lo dico all’assessore Gian Franco Satta, è mettere mano – se davvero vogliamo dare risposte – all’organizzazione di quell’assessorato. Perché se è vero che in questi anni si è fatto di tutto per trasferire le competenze istituzionali dell’assessorato all’agricoltura verso le agenzie, queste si sono automaticamente bloccate nel loro non procedere. Lo abbiamo detto in campagna elettorale, le agenzie è tempo che vengano riformate”. Oggi, specifica il dem, “credo che siano maturi i tempi per ipotizzare un’agenzia unica, guidata da un direttore generale che coordina dipartimenti”.