Settimana decisiva per comprendere le sorti della manovra da circa dieci miliardi, la prima della Giunta di Alessandra Todde, e i suoi tempi di approvazione. Conclusa la maratona di audizioni in commissione Bilancio, il parlamentino presieduto dal pentastellato Alessandro Solinas ha ripreso oggi i lavori con la discussione generale del testo. E le possibilità di trattativa tra maggioranza e opposizione su un’accelerazione dei tempi si è subito chiusa. “Dopo aver respinto la nostra proposta di esaminare la Finanziaria 2025, come primo provvedimento dell’anno, privilegiando la legge di commissariamento dei direttori generali delle Asl, il centrosinistra vorrebbe che la minoranza accordasse tempi brevi per l’approvazione della Manovra. Se stiamo arrivando al quarto mese di bilancio provvisorio la responsabilità è esclusivamente di Giunta e maggioranza”, dicono Paolo Truzzu e Fausto Piga, capogruppo e vice di Fdi.
“Mesi di ritardo per una Finanziaria di ordinaria amministrazione, che si sarebbe potuta approvare a gennaio – afferma Piga – Tutti i portatori di interesse, durante le audizioni in commissione, hanno fatto legittime richieste, rimaste inevase, e serve tempo per tradurle in proposte. Anche perché, entrando nel dettaglio della Manovra, non ci sono adeguate risorse per gli enti locali, per la sanità, soprattutto per abbattere le liste d’attesa, per l’istruzione, l’agricoltura e i trasporti”.
L’obiettivo della maggioranza – sempre difficilissimo – è quello di evitare il ricorso al quarto mese di esercizio provvisorio. E il mancato accordo con il centrodestra complica ulteriormente il quadro. A complicare ancora di più la situazione, le attese mosse del Consiglio delle autonomie locali, organismo che proprio ieri ha eletto il nuovo presidente nella figura di Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco ed espressione del centrodestra. Anche il Cal, infatti, ha a disposizione un “pacchetto” di giorni, addirittura 15, per redigere il proprio parere sulla manovra- anche se non vincolante- e quindi c’è attesa per sapere se saranno presi tutti. Su questo il neo presidente sembra comunque dare qualche rassicurazione al centrosinistra: “Ci prenderemo il tempo che sarà necessario per collaborare- ha spiegato oggi Locci ai cronisti, subito dopo l’elezione. I 15 giorni non devono essere come un ‘Moloch’ da esibire in contrapposizione, anche se c’è l’esigenza, per tutta la Sardegna, di fare in fretta con la finanziaria”. È chiaro per Locci che “dobbiamo rappresentare le istanze dei Comuni, quindi la nostra posizione sarà ovviamente influenzata e determinata da ciò che il governo regionale farà in direzione degli interessi e delle esigenze degli enti locali”. Occorrono, spiega Locci, “risorse aggiuntive, ma credo che lo stesso governo regionale sia ben conscio e consapevole del fatto che si debba ripartire dal riconoscere ai Comuni maggiori trasferimenti”.