Qualche scintilla nell’aula del Consiglio regionale impegnata da questa mattina sull’esame dell’articolato della Finanziaria da circa 10 miliardi di euro. La discussione è sempre incentrata sul pacchetto della manovra che riguarda la sanità, sicuramente quello più delicato, anche perché, come noto, è quello a cui sono destinate gran parte delle risorse. Dibattito mai sopra le righe, al netto di qualche incomprensione tra schieramenti sugli emendamenti, che ha provocato un botta e risposta tra i capigruppo dei principali partiti, il dem Roberto Deriu e Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia: “L’apertura, la disponibilità nei confronti della minoranza mi sembra che si stia facendo solo a parole – la stoccata di Truzzu -. Ci sono nostre proposte abbastanza semplici che potrebbero essere accolte, e invece vengono sistematicamente respinte”.
Da qui la replica di Deriu: “Non solo le confermiamo la nostra disponibilità, ma le ribadiamo anche che noi siamo la maggioranza. Non governiamo insieme, ma proponiamo uno schema che crediamo logico – perlomeno segue la nostra logica – dopodiché ascoltiamo le vostre proposte e quando le valutiamo positivamente le sosteniamo e le accogliamo”. Però, rimarca, “non è che ogni passaggio deve essere concordato: non siamo in Svizzera e non siamo consociativi. Noi abbiamo un programma, teniamo conto delle esigenze amministrative, politiche, istituzionali e procediamo di conseguenza. Questo non vuol dire che tutte le volte che noi facciamo un atto, questo lo sottoponiamo alla vostra approvazione”.
Semmai, chiude il dem, “vi richiediamo, come sempre, un’attenta critica, un’attività di proposta che siamo sempre disponibili ad approvare e ad apprezzare, quando la riteniamo approvabile e apprezzabile”. Quindi la controreplica di Truzzu: “Mi è chiarissimo che non governiamo, mi è stato chiaro sin dal primo giorno. E aggiungo che ne sono felice: vi lascio tutta la responsabilità del governo di questa isola, e non voglio condividere nessuna responsabilità con voi. Però rilevo che nel momento in cui c’è una generica apertura a raccogliere e ascoltare alcune delle nostre proposte – e poi non si è conseguenti nei fatti – è come se non ci fosse nessuna apertura”.