Al via in Consiglio regionale l’iter della Finanziaria 2016 da 7,4 miliardi di euro. Con un ritardo di un’ora rispetto al previsto, a causa dei lavori della Giunta delle elezioni, il dibattito in Aula è stato preceduto dalle relazioni di maggioranza e minoranza, affidate rispettivamente al presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) e al consigliere Ignazio Locci (Fi). Domani mattina alle 9.30 si riprende con la discussione generale.
Nel frattempo, i Comuni possono tirare un sospiro di sollievo: l’emendamento che avrebbe dovuto vincolare 8 milioni di risorse del Fondo unico degli enti locali per recuperare denaro a favore dei capitoli di spesa per lavoro, cultura e istruzione, è stato eliminato. Resta il ‘tesoretto’ da 33 milioni per intervenire in questi tre settori. Nel suo intervento Sabatini ha sottolineato che la Manovra punta a “sostenere la ripresa e a consolidare la crescita”, ma ha sollecitato un’accelerazione sulle riforme strutturali. Inoltre ha definito gli accantonamenti stabiliti dal Governo centrale “una mannaia per la Sardegna”. Tra le misure più significative, il relatore di maggioranza ha evidenziato la sospensione per tutto il 2016 degli aumenti di Irpef e Irap e il recupero di 41 milioni per le politiche sociali. All’attacco l’opposizione. “Registriamo come anche in questa sessione di bilancio – ha detto Locci – si confermi la politica dei soli proclami. Ebbene, dopo due anni di governo Pigliaru, possiamo affermare che è sicuramente stata fabbricata una grande montagna di carta ma nessun risultato apprezzabile. Questa finanziaria – ha tuonato il relatore di minoranza – farà pagare ai sardi il prezzo della visione politica miope e talvolta strabica di una Giunta che non riesce a comprendere le necessità della società isolana”.