Rispunta l’ipotesi di rivedere il Fondo unico degli Enti locali per recuperare risorse a favore di lavoro, cultura e istruzione nella Finanziaria 2016, da domani all’esame dell’Aula di via Roma. Secondo quanto si è appreso, si tratta di un emendamento per una “destinazione obbligata” di otto milioni di euro che si aggiungono ai 25,642 milioni già recuperati nei giorni scorsi e che portano la somma totale disponibile per i tre settori scoperti a 33,642 milioni di euro. Questi otto milioni rimarrebbero nel Fondo unico ma potranno essere utilizzati esclusivamente per i cantieri verdi (3 mln), per i lavoratori in utilizzo (altri 3 mln) e per i lavoratori in house delle Province (2 mln). La proposta, non nuova, ha riacceso la contestazione dei presidenti dell’Anci e del Cal, Pier Sandro Scano e Giuseppe Casti, decisamente contrari alla “finalizzazione” delle risorse del Fondo e pronti a risollecitare il Consiglio regionale per lasciare invariata l’autonomia decisionale degli Enti locali. Già un mese e mezzo fa era stata avanzata la stessa ipotesi di revisione del Fondo, suscitando da subito la levata di scudi dei Comuni.
E infatti i sindaci sono già sul piede di guerra. Il sindaco di Nuoro e quello di Cagliari, Andrea Soddu e Massimo Zedda, hanno ribadito la propria contrarietà. “Tagliare il Fondo unico – ha attaccato Soddu – significa diminuire i servizi ed esporre gli amministratori a quegli vili attentati che sono una gambizzazione della democrazia. Piuttosto servirebbe un progetto inclusivo per le zone interne e disagiate”. Zedda ha rimarcato sarcasticamente di voler dare “per scontato che non ci sia un taglio ma un incremento del Fondo. Magari – ha detto – quella che sentiamo in queste ore è una storiella, una barzelletta. Probabilmente si tratta di un aumento per rispondere alle esigenze segnalate dai sindaci”.
Contro questa proposta anche il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che ha chiesto al Cal maggiore “coscienza critica”, ribadendo le perplessità sulla riforma degli Enti locali, “che riporta all’antico la Regione ristabilendo il centralismo: la nostra battaglia – ha promesso l’esponente dell’opposizione – sarà quella di modificare la riforma”. L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, non ha né confermato né smentito l’ipotesi di vincolare le risorse del Fondo Unico spiegando che “gli emendamenti si vedranno al momento della scadenza. C’è un aumento delle risorse che vengono destinate alle esigenze dei cittadini che vivono nei Comuni, in particolare per lavoro, cultura e università. Le risorse sono scarse e vanno fatte delle scelte”. Da parte sua, l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha sottolineato la necessità di sostenere i Comuni nell’applicazione della riforma.