Al via questa mattina, nell’aula del Consiglio regionale, la discussione generale sulla Finanziaria da circa 10 miliardi di euro. Al di là dei toni spesso duri del centrodestra durante il dibattito, trapela fiducia nella maggioranza che alla fine si possa trovare un accordo con le opposizioni che consenta un’approvazione rapida della manovra. L’obiettivo è sempre quello di arrivare in porto prima di Pasqua, addirittura il 16 aprile. La discussione oggi andrà avanti per tutto il giorno, e riprenderà domani pomeriggio fino alla votazione del passaggio agli articoli. Quindi si rientrerà in aula martedì per il rush finale.
Tornando al dibattito di stamane, non sono comunque mancate le scintille e le punzecchiature tra schieramenti. Ad accendere le polveri il vice capogruppo di Fdi, Fausto Piga: “Oggi si celebra il primo anno di governo della giunta di Alessandra Todde, c’è però poco da festeggiare. Siamo invece molto preoccupati per l’instabilità dello scenario politico, visto che sulla presidente pende un giudizio di decadenza, e la legislatura potrebbe finire da un momento all’altro. Speriamo che il 22 maggio ci sia una decisione definitiva”. Sul merito della manovra, “non pretendiamo da voi la bacchetta magica – le parole di Piga – se però i problemi che avete ereditato peggiorano, allora significa che c’è qualcosa che non funziona. Tuttavia vogliamo darvi qualche indicazione per migliorare il testo, tenendo conto delle sollecitazioni arrivate dalle parti sociali che condividiamo”.
Per la maggioranza la replica del Pd Antonio Spano: “Ieri, dopo aver assistito al dibattito sul Piano regionale di sviluppo, ho ritenuto opportuno mettere all’attenzione di tutti i maggiori stanziamenti previsti nel disegno di legge di stabilità regionale del 2025. Maggiori rispetto alle previsioni contenute per l’annualità in corso nel triennio 2024-26 approvato dall’allora maggioranza a trazione sardo-leghista, con la condivisione di molti dei colleghi che oggi siedono all’opposizione”.
Per Spano quindi “non si può accettare la critica di alcuni colleghi che reputano il Piano regionale di sviluppo un libro dei sogni, un libro di illusioni. Con numeri alla mano penso di aver dimostrato la concretezza delle scelte, ambito per ambito, che questa maggioranza ha deciso di assumere. E l’assunzione di tali scelte – quelle di prevedere maggiori stanziamenti a favore di un ambito piuttosto che un altro – non poteva che essere coerente con le linee programmatiche illustrate dalla presidente Todde, e quindi con il programma elettorale”. Programma elettorale, ricorda, “alternativo a quello del centrodestra. E quindi capisco, e non può essere diversamente, che colleghi dell’opposizione non condividano le nostre scelte. Ed è giusto che sia così, perché siamo diversi: né migliori e né peggiori, ma diversi. E diverse sono quindi le letture che facciamo della realtà sarda, delle difficoltà che la nostra comunità sta attraversando e delle cause che determinano queste difficoltà. E quindi anche delle ipotesi di soluzioni delle stesse”.