Dai 34.963 voti del 2018 ai 161.696 di domenica. Così alla Camera. Ma un’dentica progressione si è registrata al Senato, dove i Fratelli d’Italia sono passati dalle 34.722 preferenze di cinque anni fa ai 154.526 del 25 settembre. Sono questi i numeri del partito di Giorgia Meloni in Sardegna. Significa in media, tra le Montecitorio e Palazzo Madama, una crescita di voti pari al 450 per cento.
In percentuale Fdi è passato alla Camera dal 4,02 del 2018 al 23,509 dell’altro giorno; al Senato il 4,29 di cinque anni fa è diventato il 22,58 per cento. Tradotto in seggi conquistati, significa che i Fratelli d’Italia hanno lasciato le briciole non solo agli avversari del centrosinistra ma soprattutto agli alleati.
Sui 16 seggi che andavano assegnati in Sardegna, Fdi ne ha conquistato sette. Di cui quattro su 11 a Montecitorio e tre su cinque a Palazzo Madama. Alla Camera gli eletti sono l’uscente Salvatore Deidda più i nuovi Gianni Lampis, Francesco Mura e Barbara Polo. Al Senato andranno Marcello Pera, Antonella Zedda e Giovannino Satta.
In termini di consenso, gli Fsi valgono in Sardegna tre volte tanto il secondo partito della coalizione, ovvero Forza Italia che alla Camera ha chiuso all’8,54 e al Senato al 9,35. Più indietro Lega e Psd’Az in piena crisi di voti: i partiti di Matteo Salvini e Christian Solinas hanno raccolto il 6,28 alla Camera e il 6,95 al Senato. Quarti i Moderati che alle urne di domenica hanno raccolto rispettivamente il 2,12 e l’1,56, una percentuale più che doppia rispetto al dato nazionale.
Adesso, visti i numeri, gli Fdi dell’Isola sperano in un sottosegretario. Indiscrezioni non ce ne sono. Da Roma rimbalza la voce che la Meloni è già al lavoro su un nuovo governo dove alternerà figure politiche e nomine tecniche.