L’unità del Pd ha fatto crescere il partito che diventa la prima forza politica della Sardegna. E’ l’analisi post voto del segretario regionale dei Democratici, Silvio Lai, che si dice soddisfatto per i risultati raggiunti alle europee e alle amministrative. Mentre il neo europarlamentare Renato Soru ha detto che rappresenterà un ponte fra Europa e istituzioni isolane.
“Il Pd anche in Sardegna è il primo partito: guadagna 15 punti rispetto alle europee e 60 mila preferenze rispetto alle regionali, effetto di una maggiore polarizzazione del voto responsabile e di centrosinistra che privilegia la proposta rispetto alla protesta – ha spiegato Lai in conferenza stampa con Soru -. Il voto ha delle differenze: minore è il consenso nella provincia del Sulcis e di Cagliari piuttosto che nel centro e nel Nord, mentre a Olbia città va meglio il Movimento Cinquestelle. Complessivamente è un dato che ci responsabilizza e che ci permette di avere uno stesso linguaggio di governo con Soru in Europa, Renzi al Governo e Pigliaru in Regione”.
Riguardo le amministrative a Sassari Lai spiega che il risultato “chiude anche la bocca a chi parlava di atteggiamento non leale degli sconfitti alle primarie e di chi metteva in dubbio la forza del Pd”, su 18 comuni il centrosinistra lascia al centrodestra solo Tortolì e Golfo Aranci, mentre è pronto a riconquistare Alghero dopo la stracciante vittoria ottenuta a Sassari.
Soru ha sostenuto di volere rappresentare in Europa “un’antenna che faccia da ponte tra il luogo dove si prendono le decisioni e il luogo dove queste scelte devono essere attuate. Serve un collegamento tra la Giunta, la politica sarda e il sistema delle pubbliche amministrazioni sarde e l’Europa che ci da un’idea di futuro e diverse opportunità di sviluppo. Non è come dice Grillo – ha aggiunto – c’è un’Italia che vuole cambiare davvero e non solamente far finta. Molte delle istanze dei sostenitori di Grillo sono anche le nostre istanze e le porterò in Europa”.
Infine un accenno al collegio unico per la Sardegna, che in queste elezioni avrebbe portato ad avere un europarlamentare in meno rispetto a quelli eletti. “C’è da osservare che il sistema proporzionale e la rappresentanza di genere si scontrerebbero con il collegio unico – ha detto Lai – restiamo, però, convinti che la Sardegna debba trovare un modo per essere rappresentata”. Secondo Soru si potrebbe “tornare alla preferenza unica con la garanzia di rispetto delle diverse componenti politiche e territoriali”.