Un esposto alla Procura di Roma per fare piena luce sulle diverse fasi della privatizzazione della Tirrenia è stato presentato oggi dal presidente del Partito Sardo d’Azione, Giacomo Sanna.
In particolare, Sanna chiede alla magistratura di indagare sulla “legittimità dell’assegnazione di Tirrenia alla Cin”, costituita – sostiene – “nei suoi componenti societari in difformità al bando di gara ed in violazione della normativa europea”. Sanna inoltre domanda alla magistratura di accertare “se la nuova Tirrenia abbia ottemperato agli obblighi che le derivano in materia di applicazione delle tariffe massime e sugli ingiustificati aumenti del costo del trasporto marittimo da e per la Sardegna, incrementi che in alcuni casi hanno superato il 50% sia per le merci che per i passeggeri”.
Nelle oltre 100 pagine dell’esposto si ripercorrono le vicende della Tirrenia a partire dal 2009 e fino al 19 luglio 2012, quando la Compagnia italiana navigazione ha acquisito navi, rotte e convenzione della “vecchia Tirrenia”.
“Per Cin – scrive Sanna – un’operazione da 380 milioni di euro articolata in un esborso di 200 milioni di euro e con tre rate da 60 milioni l’una, da versare a seguito dell’incasso dei contributi pubblici previsti per sostenere le rotte di servizio pubblico tra la Sardegna e il Continente (72 milioni di euro circa per 8 anni). Il tutto – aggiunge – dopo che un’altra società, la Mediterranea Holding srl, aveva presentato un’offerta di 10 milioni di euro (offerta poi rimodulata fino a 25 milioni di euro) per l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario di Tirrenia, insieme con l’impegno a soddisfare i debiti maturati dalla ex compagnia di bandiera: 520 milioni di euro che, con la cessione di Tirrenia alla Cin, sono rimasti, invece, a totale carico dello Stato. Il valore complessivo della flotta della Tirrenia, costituita da 25 traghetti, era stato stimato in 824 milioni di euro”.