Eolico Far West, resta la mobilitazione dei comitati

Se ci sarà la volontà di tutti, anche sulle autorizzazioni nazionali si potrà fare qualcosa a livello politico”: queste le parole della presidente della Regione Alessandra Todde in merito ai parchi eolici già autorizzati in Sardegna, a margine dell’incontro pomeridiano con i comitati contro la speculazione energetica che restano però perplessi sul “tetto minimo di 6,2 gigawatt stabilito in sede di accordo col Ministero”, considerato “una base di partenza svantaggiosa e ingiusta, un vero e proprio handicap per l’Isola che rischia di gravare su tutti i passi futuri”. Comitati cauti, la mobilitazione resta.

Anche se Todde, sulle questioni affrontate attorno al tavolo, risponde che l’Isola deve comunque pensare alla transizione energetica in considerazione del fatto – dice – che si sta andando incontro alla chiusura di ben due centrali a carbone (Porto Torres e Portoscuso) e che dunque bisognerà riflettere sulla possibilità di sostituire le vecchie fonti energetiche con tecnologie pulite e rinnovabili: “Abbiamo due centrali a carbone di cui nessuno parla, spiega la Todde – noi dobbiamo pensare a come andare avanti, per questo ci sarà un altro incontro in cui analizzeremo meglio tutti i dati sulle fonti energetiche”. Oggi “abbiamo chiarito che noi non ci stiamo muovendo solo sul decreto nazionale o sul nostro disegno di legge, ma abbiamo intrapreso un percorso dopo avere ereditato tre anni di assoluta inerzia. Ci muoveremo in un contesto protetto per definire un ‘decreto sardo’ sulle aree idonee, intervenendo sul tema urbanistico e sul tema paesaggistico”, ha aggiunto la presidente Todde.

A parlare per tutti – per i comitati – è Luigi Pisci che illustra il documento stilato alla chiusura della riunione: “Abbiamo senz’altro apprezzato l’apertura, la disponibilità e il clima colloquiale e disteso. Restano tuttavia aperte – precisa – molte questioni che i territori vivono con apprensione. A cominciare dal fatto che “restano incerte le misure normative per impedire lo sfregio di Barumini e Saccargia, sconosciuta l’entità dell’offshore e molto delicata la questione del Tyrrhenian Link“.


Secondo i comitati “appare invece più chiara l’intelaiatura della filiera dei provvedimenti normativi che le istituzioni vogliono mettere in campo per giungere ad un nuovo piano paesaggistico ed energetico, ma non sono ancora chiari i contenuti di questi provvedimenti”, aggiunge Pisci. Per questo è stato chiesto “un tavolo permanente di monitoraggio delle azioni, con l’obiettivo di rivederci prima di ogni snodo fondamentale del processo decisorio”. “La discussione ha chiarito il percorso portato avanti dalla Regione”, ha detto Alessandra Todde aggiungendo “che è l’unico possibile”.

La mobilitazione resta, così come l’appuntamento di sabato 15 a Saccargia.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share