La Regione paga un terzo dei residui passivi accumulati negli ultimi anni stanziando immediatamente 500 milioni di euro, cioè i 300 dell’anticipo sulla vertenza entrate incassati il 16 gennaio e i 200 degli altri 300 fuori contenzioso arrivati da Roma la scorsa settimana. L’obiettivo è riuscire ad estinguere entro il 2015 l’intero debito provocato dalle promesse di pagamento mai onorate a causa dei vincoli del Patto di Stabilità, circa un miliardo e mezzo di euro. Agli Enti locali vanno 80 milioni di euro, destinati al Fondo Unico, ai quali si aggiungono altri 60 milioni per le opere pubbliche delegate ai Comuni. Alla Sanità sono stati riservati 55 milioni più 70 per le politiche sociali (malati non autosufficienti, disabili gravi, famiglie in stato di povertà). Saranno poi erogati 30 milioni per la Pubblica istruzione e l’Università, 20 per Beni culturali, spettacolo e sport e 35 all’Agricoltura per pagare prima di tutto gli indennizzi legati ai danni provocati dall’epidemia della Lingua blu. I debiti con l’Arst saranno di fatto cancellati grazie ai 43 milioni destinati ai Trasporti e poi ci sono 34 milioni per l’Ambiente, 15 al Turismo, 20 all’Industria e 10 al Lavoro (dalla formazione alla cooperazione fino alla sicurezza sociale). Il resto andrà a coprire altri pagamenti. “In questi anni, a causa del Patto di stabilità, si sono accumulate moltissime promesse di pagamento mai soddisfatte che hanno provocato enormi disagi a Comuni e Province ma anche alle imprese e al mondo dell’associazionismo – sottolinea l’assessore del Bilancio Raffaele Paci – Da quest’anno non accadrà più, grazie all’accordo di luglio che ha cancellato quegli assurdi vincoli per la Sardegna. Potendo spendere tutto quello che incassiamo, riusciremo così a chiudere tutti i debiti pregressi e soprattutto non aprirne nuovi: non più promesse di pagamento, dunque, non più cifre stanziate e non spendibili ma solo certezze. Ovviamente stiamo continuando a lavorare prima di tutto per chiudere la vertenza entrate e recuperare così la parte restante dell’importo che lo Stato ancora ci deve – chiarisce l’assessore – Vogliamo chiudere la partita dei debiti entro quest’anno, in modo da ripartire nel 2016 con la certezza di non dover più pensare al passato ma di poterci concentrare solo sulle cose da realizzare nel presente e per il futuro della Sardegna”.
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