Tre Province, Sassari, Nuoro e Oristano, e un’area metropolitana di Cagliari che coincida con il territorio dell’attuale Provincia in attesa di un riordino delle funzioni e dei servizi (sanitari, scolastici, sociali, ambiente e ambiti rurali) che potrebbe portare ad una suddivisione della Sardegna in distretti con 30mila abitanti. Il Partito democratico sta lavorando a questo possibile schema nell’ambito del processo di riforma degli enti locali nell’Isola dopo il referendum del 2012 che ha cancellato le nuove province di Olbia-Tempio, Medio Campidano, Ogliastra e Carbonia-Iglesias.
“Sino a quando non sarà approvata la modifica costituzionale in Parlamento noi non possiamo superare il livello del governo provinciale – ha spiegato alla direzione del Pd l’assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu – ma il processo di riforma delle Province rischia di rimanere indietro rispetto al progetto della legge Del Rio, con la Provincia pensata e realizzata come ente di secondo livello per le quattro province storiche. Un ritardo – ha aggiunto Erriu – che potrebbe determinare nuove elezioni con il paradosso che l’anno prossimo si rischia di andare al voto per gli enti in scadenza con l’eventuale sopravvivenza sino al 2020″. “C’è poi il tema della città metropolitana con un miliardo di euro per l’istituzione delle prime dieci più tre siciliane e Cagliari, che potrebbe usufruire di 50 milioni di euro”, ha sottolineato ancora l’assessore. Al disegno di legge di riorganizzazione delle istituzioni territoriali, la Giunta prevede di predisporre un secondo provvedimento che esamina nel dettaglio il modello organizzativo sula specialità sarda e sui servizi.