Prima tappa del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, nella sua visita oggi in Sardegna. Il leader dei Dem ha voluto incontrare, sul lungomare del Poetto a Cagliari, i rappresentanti della comunità Lgbt al chiosco Fico d’India. Poi il trasferimento alla sede del Pd, in via Emilia, per la conferenza stampa. L’incontro con la comunità Lgbt arriva a pochi giorni dal blitz, sempre a Cagliari, del contestatore con bandiera arcobaleno al comizio della leader di FdI, Giorgia Meloni, in piazza del Carmine venerdì scorso, per chiedere attenzione alle politiche sulla comunità Lgbt.
Letta ha speso delle parole anche sulla Giunta Solinas. “La Sardegna gioca un ruolo fondamentale in queste elezioni: c’è un elettorato deluso dalle politiche della Giunta di centrodestra nell’Isola, soprattutto nella sanità”, ha detto. “Queste elezioni – ha detto Letta – arrivano in un momento particolare per l’inserimento in Costituzione del riconoscimento dell’insularità. Una parola che per noi non deve essere una parola astratta con risorse che devono andare alle persone giuste per un percorso di compensazione di recupero delle difficoltà legate alla stessa insularità”. Letta ha anche parlato del problema della siccità in Sardegna: “Attueremo una politica sugli invasi, senza aspettare anni”. E ha aggiunto: “Il fatto che la Sardegna sia stata amministrata male dà un vantaggio ai nostri candidati. Non è un caso che tutti i collegi uninominali nell’Isola siano contendibili: questo è già significativo. Vediamo la possibilità di una vittoria importante in Sardegna, con un doppio sguardo: un occhio guarda a Roma uno a Cagliari per il 2024. Ho ascoltato con attenzione le preoccupazioni della comunità sarda Lgbt – ha detto – perché sono timori che si possono estendere a tutta l’Italia. La destra dirà alle comunità Lgbt: ‘basta, avete già le unioni civili’. Senza considerare che in questo campo l’Italia è indietro. E anche non fare passi avanti è sbagliato. Noi invece vogliamo andare avanti e completare le riforme”.
Il leader del Pd ne ha anche per Salvini. “Le sanzioni sono la strada giusta e obbligata. Se Putin ha detto quello che ha detto vuol dire che le sanzioni funzionano. Questo smonta tutta la retorica di Salvini che per difendere il suo amico Putin se la prende con interessi europei ed italiani. Mi chiedo, e lo dico senza polemica, quali interessi rappresenti Salvini, prima quelli della Russia o quelli dell’Europa e dell’Italia?”.
“A queste minacce di Putin – prosegue – dobbiamo rispondere con tutta la nostra forza e la nostra determinazione. Le sanzioni sono per noi l’alternativa alla guerra. Dopodomani ci sarà un vertice europeo che dovrà trovare soluzioni affinché il ricatto di Putin non metta in ginocchio l’economia europea”.
Letta ha rilanciato anche l’appello al voto utile. “Il Rosatellum è una legge maggioritaria, questo vuol dire che vince uno o vince l’altro. Chi arriva terzo o quarto non conta molto. Ecco perché noi diciamo, o la destra o noi. Questa è la sfida del 25 settembre – ha chiarito – ed è per questo che con le nostre proposte sul tema del lavoro, della salute e della scuola noi vogliamo sfidare la destra. Il Pd è l’unico che propone un primo lavoro vero per i giovani, che difende la sanità pubblica, non nega il cambiamento climatico”.