“Sul tema del nucleare non bisogna essere ideologici. Dal mio punto di vista è importante riuscire a capire ogni regione cosa deve fare”. Così la presidente della Regione, Alessandra Todde, intervenuta oggi a a Venezia al Festival delle Regioni. “E’ importante l’energy mix, io ho ereditato un piano energetico vecchio di più di dieci anni che ha necessità di essere rivisto – spiega in premessa la governatrice – dato che il mondo è completamente cambiato dal 2016 ad oggi. Abbiamo due centrali a carbone, abbiamo ovviamente grossi investimenti in rinnovabili, e abbiamo un idroelettrico che viene sottoutilizzato, visto che siamo una delle regioni più infrastrutturate dal punto di vista dei bacini”.
Occorre per Todde “utilizzare tutte le leve possibili per fare in modo che arrivi anche il gas, che noi consideriamo energia di transizione. Su questo abbiamo una discussione aperta proprio con il ministero dell’Ambiente, e speriamo di chiudere velocemente. L’obiettivo è riuscire a utilizzare tutto quello che è necessario per poter finalmente rendere competitiva la Sardegna anche dal punto di vista energetico”.
Sul nucleare, “vogliamo che sia ‘pulito’ – rimarca Todde -. Quando ero sottosegretario e viceministro al Mise ho investito quasi 500 milioni sulla fusione, quindi da parte mia non c’è nessuna preclusione ideologica. Certamente c’è molta preoccupazione per quanto riguarda la gestione delle scorie, e c’è molta preoccupazione per quanto riguarda le tecnologie”. Ribadisce la presidente della Regione: “Se ci dobbiamo in questo momento confrontare su un nucleare di seconda generazione, quindi sulla tecnologia esistente, noi avremmo ovviamente preclusioni. Se invece ci sono tecnologie che ci consentono di migliorare la gestione delle scorie e la gestione ambientale, non ho nessuna preclusione ideologica. Non potrei averne, perchè vengo da quel mondo”. Ma, chiude, “bisogna discuterne in maniera corretta, non ideologica. E ovviamente attenta nei confronti di un ambiente che è unico, e che io ho il dovere di difendere”.