Emergenza lingua blu in Sardegna: oltre 17mila capi ovini morti. Il punti degli assessori all’Agricoltura e Sanità

I numeri non lasciano spazio a interpretazioni: oltre 17.000 capi ovini morti e due sierotipi presenti nel territorio. Sono i numeri della Blue tongue illustrati dagli assessori dell’Agricoltura e Sanità nel corso delle audizioni in Quinta e Sesta Commissione riunite in seduta congiunta e presiedute rispettivamente da Carla Fundoni e Antonio Solinas, Pd.

Nel corso dell’audizione è stato sottolineato che, per quanto riguarda i sierotipi si tratta del numero 8 nel Nord dell’Isola e del numero 3 nella parte meridionale della Sardegna. I vaccini nella disponibilità della Regione sono quelli per il sierotipo 8, mente quelli per il sierotipo 3 non sono stati ancora autorizzati per l’utilizzo.

L’assessore alla Sanità Armando Botolazzi ha posto in correlazione quella che – a suo parere – è stata l’anticipata manifestazione della malattia, con i cambiamenti climatici ed ha ripercorso tempi e modalità dell’acquisto delle scorte per la campagna vaccinale in corso contro il sierotipo 8. Per quanto riguarda la lotta al sierotipo 3 ha invece affermato che soltanto con il calo delle temperature al di sotto dei 15 gradi, e con la conseguente mancata diffusione del culicoides, si registrerà la riduzione dei contagi. A giudizio dell’esponente dell’esecutivo “le scorte dell’assessorato consentiranno, per il prossimo anno, di far partire la campagna vaccinale contro il sierotipo 8 entro marzo ma servirà anche agire, insieme con le misure di prevenzione contro l’insetto vettore, soprattutto sul fronte della epidemiologia“. Rendendo noti i dati in tempo reale sull’evoluzione della malattia con i rispettivi livelli di classificazione del virus, così da permettere strategie e interventi tempestivi, rapidi e efficaci

L’assessore dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, non ha nascosto la preoccupazione per i danni che la nuova epidemia da Blue Tongue sta causando nelle aziende di allevamento degli ovini e ha stimato in oltre 20.000 capi le perdite che però hanno già superato le 17.000 unità. «Lavoriamo – ha affermato Satta – per elevare a 300 euro per capo il valore dell’indennizzo, mentre per la mancata produzione ipotizziamo un risarcimento di 20 euro a capo». Ammontano invece a 700mila euro le risorse destinate a rifondere i costi sostenuti dagli allevatori per l’acquisto degli insetticidi, necessari per la lotta al culicoides. La cifra complessivamente stimata per i ristori somma in totale a 10 milioni di euro.

Sollecitati dai quesiti posti dai consiglieri Rubiu (Fdi), Maieli (Fi), Corrado Meloni (Fdi), Casula (Sf) e Canu (Sf), gli assessori della Sanità e dell’Agricoltura hanno rassicurato sulla corretta attivazione dei cosiddetti “animali sentinella” e sulla richiesta avanzata, al ministero della Salute, perché sia consentito all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna di poter certificare la classificazione del virus, così da non attendere le risultanze dell’Izs di Teramo (centro di referenza nazionale per le malattie esotiche degli animali).

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