Consiglio diviso sull’odg contro l’eolico in mare: “La Giunta si è mossa tardi”

L’ordine del giorno contro le richieste per impianti eolici offshore è passato ma non all’unanimità. Si è astenuto Valter Piscedda (Pd), altri consiglieri come Maria Laura Orrù (Possibile) hanno votato sì dopo aver fatto togliere la propria firma dal documento. Stefano Tunis (Sardegna 20Venti) non ha sottoscritto l’odg ed è uscito dall’Aula al momento della votazione. Anche Marco Tedde (Forza Italia), ha fatto mancare la propria firma, mentre c’era quella del collega azzurro, Giuseppe Talanas. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Mura si è invece deciso solo all’ultimo momento a esprimere voto favorevole.

L’odg, comunque, impegna il presidente della Regione a intraprendere ogni possibile iniziativa con il Governo per una moratoria al rilascio delle concessioni per l’installazione a fini speculativi di parchi eolici, a proteggere il mare come bene comune riconosciuto ed identitario della Sardegna a beneficio del mondo e delle future generazioni, ad aggiornare il Piano energetico regionale e disegnare una mappa delle fonti che tenga conto delle caratteristiche peculiari dei territori, attivando a tal fine con studi indipendenti necessari e presupposti. Insomma, l’attesa convergenza non c’è stata.

A dividere, però, non è stata l’ipotesi delle pale eoliche al largo dei mari della Sardegna. Tutti, su questo, hanno espresso la propria contrarietà. Le perplessità di molti riguardano più che altro questioni di metodo, ma anche il ruolo ricoperto dalla Giunta regionale sulle questioni dell’energia.

“Una delle ragioni per cui non ho votato è che il tema non è stato trattato in modo adeguato – ha spiegato Tunis – infatti non c’è alcuna procedura di autorizzazione al Mise legata alle richieste di concessione per parchi eolici (al momento sono 13 ndr), ad ogni modo salvo la buona volontà dei miei colleghi”.

In Aula, Orrù ha messo in evidenza “il ritardo con il quale si discute il tema dell’energia in Consiglio e soprattutto l’assenza dal dibattito del presidente della Regione”, inoltre ha parlato di “inerzia della Regione” dell'”assenza di un piano energetico regionale aggiornato” e di “una mappatura delle zone idonee o non idonee alla installazione di parchi eolici”.

Piero Comandini (Pd), che pure ha votato sì, ha sottolineato che “l’Esecutivo, su un tema così importante, avrebbe dovuto svolgere un ruolo fondamentale. Mi sorprende che ci si svegli oggi, per tre anni e mezzo la Giunta non ha fatto nulla: il decreto energia non è calato dall’alto, la Giunta ha avuto tutto il tempo per discuterlo. La Sardegna è presente nella Conferenza Stato-Regioni ma ha svolto un ruolo marginale”. Inoltre, ha sottolineato, “nessuno si dimentica che Solinas, a marzo, ha annunciato un ricorso contro il decreto energia del Governo. Che fine ha fatto il ricorso, a che punto è?”.

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