Disastro nel Montiferru, il M5s incalza: “Errori nel sistema dell’antincendio”

“Ci sono i presupposti per dire che la macchina dell’emergenza non ha funzionato bene”. Lo sostengono, a proposito dei devastanti roghi che hanno colpito l’Oristanese, i consiglieri del M5s Alessandro Solinas e Desirè Manca, firmatari di un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione e all’assessore all’Ambiente, nella quale sono elencate una serie di criticità “per le quali è necessario che entrambi riferiscano dettagliatamente al Consiglio regionale e alle Comunità interessate”.

Secondo i due esponenti dell’opposizione, i punti da chiarire sono diversi e tutti fondamentali. Innanzitutto, “molti testimoni riferiscono di essersi trovati da soli a combattere contro il fuoco, durante e anche nella successiva fase di bonifica”. Inoltre, “i Piani operativi ripartimentali del sistema regionale antincendi (in cui vengono elencati i mezzi a disposizione e la dislocazione territoriale delle pattuglie del Corpo forestale e dell’Agenzia Forestas) risultano vecchi addirittura di quattro anni, poiché datati 2017”. Come se non bastasse, “questo Piano operativo ci dice che per il turno dalle 22 alle 6 non è prevista la presenza di personale in servizio”.

Solinas e Manca ricordano anche che “in quelle giornate, nel pieno della campagna antincendi, la Giunta regionale ha revocato le funzioni di direttore generale del Corpo forestale ad Antonio Casula, ed erano perfino scaduti gli incarichi biennali dei direttori di servizio. Non solo: nel 2005 la Regione ha dismesso il sistema di telerilevamento e videosorveglianza dei boschi in cui la Regione aveva investito ben 30 milioni di euro”.

Insomma, concludono, “un quadro ben diverso da quello rappresentato dal governatore, e che risulta ancora più grave se si considera che la lettera del 7 giugno 2021 del Comitato spontaneo del Montiferru che aveva segnalato la grave situazione di pericolo è stata ignorata”.

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