“Stiamo vivendo una situazione di difficoltà, di attrito tra il Partito democratico e la presidente Alessandra Todde. Non possiamo far finta che non sia così, perché questa è la realtà”. Così Camilla Soru, consigliera regionale del Pd, intervenuta ieri alla direzione dei dem sardi a Oristano, e dopo le dichiarazioni di Mauro Usai, sindaco di Iglesias, che ha chiesto le primarie per la scelta del nuovo segretario. Per quanto riguarda l’azione legislativa “in questo primo anno, lo avete visto, non c’è niente di che – le parole della dem – non c’è niente che ci abbia emozionato, nessuno di noi può dire che abbiamo vissuto un anno meraviglioso”.
Sul commissariamento delle Asl “all’esterno che cosa è stato percepito? Che il Partito democratico ha alzato la voce perché non ha ottenuto abbastanza poltrone – sottolinea Soru-. Non è naturalmente vero, ma la comunicazione esterna si costruisce. E devo dire con grande rammarico che i cinqustestelle sono molto più bravi di noi in questo”. Ribadisce Soru sempre sullo strappo per i commissari, con il Pd che aveva deciso di non partecipare con i suoi assessori alla riunione di giunta per le nomine: “La realtà dei fatti è che abbiamo posto una vera questione di merito: noi la maggior parte dei commissari che la presidente ha scelto non sapevamo davvero chi fossero. Ma non nel senso che non erano nostri ‘amici’, ma nessuno aveva idea di chi fossero. Non ne avevano un’idea i dirigenti medici e tutte le persone che nel nostro partito hanno rapporti con l’ambiente medico”.
Sulle primarie “non c’è più il tempo – spiega Soru – e c’è il bisogno di avere un segretario che sia politicamente e strutturalmente preparato a darci una mano a gestire la tensione che c’è oggi con il M5s. Era un discorso che andava fatto mesi fa – abbiamo procrastinato per il caso della decadenza di Todde – ora c’è l’esigenza di avere velocemente un nuovo segretario che ci aiuti nella mediazione e in questo rapporto complesso”.