Deputato sardo di M5s contro Travaglio: “Lui difende Conte e il voto del Mes”

In un editoriale dell’altro giorno, il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ha attaccato i parlamentari M5s che non vogliono votare il Mes, acronimo di Meccanismo europeo di stabilità. A conti fatti un Fondo salva-Stati che garantisce risorse ai Paesi dell’Ue, ma a determinate e stringenti condizioni economiche. Travaglio e il suo giornale, molto vicino al Movimento Cinque Stelle, è a favore del Mes. Contrario, invece, Pino Cabras, deputato di M5s eletto in Sardegna ma che a Montecitorio sta remando contro. E attraverso un post su Facebook ha replicato al direttore del Fatto Quotidiano.

“Sta tutto nel suo incipit, in quel ‘c’era una volta’ – scrive Cabras -, il limite dell’editoriale di Travaglio che attacca e ingiuria quei parlamentari 5Stelle indisponibili a dare un mandato a firmare la revisione peggiorativa del Trattato Mes. Infatti il direttore ci racconta una fiaba. Una favoletta che trasfigura una vicenda degli anni Novanta (la caduta del governo Prodi per mano di Bertinotti e altri) che non ha nulla a che fare con la situazione di oggi ed evoca personaggi mossi da interessi e idee legati a tempi diversi. Come in tutti gli articoli sul Mes pubblicati sui giornaloni, anche nell’organo della corrente sterilizzatrice della politica italiana non si entra nel merito delle enormi implicazioni della revisione del trattato”.

Cabras osserva: “Travaglio raffigura coloro che intendono impedire l’ennesima riforma ‘in peius’ come se fossero un manipolo di coglioni duri e puri, delle ‘teste calde (o vuote)’, dei fanatici talebani accecati dalla ricerca di ‘visibilità’, mentre invece la maggior parte dei parlamentari pentastellati che sarebbero pronti ad autorizzarla sarebbe gente che vede ‘al di là del proprio naso'”. Ancora: “Nel 2018 gli elettori ci hanno spedito nelle aule parlamentari non solo per cambiare un Governo, ma per cambiare la sua politica, per dire no alle norme che armavano gli artigli degli eurocrati. Cioè per spegnere il pilota automatico di Bruxelles”, di cui secondo Cabras il Mes è estensione.

Travaglio nel suo editoriale ha scritto che un non voto del Mes oggi corrisponde alla sfiducia a Conte, replicando quello che Bertinotti aveva fatto con Prodi nel 1998. Ma Cabras la vede diversamente: “Oggi non si tratta affatto di un voto di sfiducia al Governo, noi (cioè i contrari al Mes) non intimiamo nessun ricatto. Semmai sono il Pd e il suo spinoff renziano a ricattare Conte. Sono loro che dicono di voler togliere la fiducia sulla questione Mes, non certo noi, e questo cambia radicalmente la prospettiva. La crisi (quella politica del Governo, intende Cabras) incombe per altre vie. Basta leggere le agenzie. Troppo comodo scaricare le contraddizioni del sistema su chi rispetta i suoi elettori”.

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