Preoccupazione e rabbia: questi i sentimenti espressi dai sindaci sardi durante l’incontro di questa mattina con i capigruppo in Consiglio regionale, un faccia a faccia che ha avuto come tema centrale la questione del deposito nazionale di scorie nucleari. I sindaci delle 14 municipalità coinvolte nelle otto aree dell’Isola individuate come potenziali sedi del deposito, situate nel basso Oristanese e nel Sud Sardegna, hanno espresso la loro ferma opposizione e chiesto una “presa di posizione forte”, sia dal punto di vista tecnico che politico.
“Non possiamo accettare che la Sardegna diventi il deposito di scorie nucleari”, ha affermato Paola Casula, sindaca di Guasila, durante l’incontro. La sindaca ha insistito sull’importanza di una risposta decisa a livello politico, sottolineando che “la Sardegna non può essere destinata a diventare l’ennesima servitù”. Concetti simili sono stati ribaditi da Umberto Oppus, sindaco di Mandas, che ha ricordato come, oltre alla questione tecnica, questa sia prima di tutto una questione politica. “Serve l’unità di tutti per ribadire il ‘no’ definitivo della nostra Isola”, ha dichiarato Oppus, che ha anche sottolineato come siano passati oltre 20 anni dal referendum con cui i sardi si opposero al nucleare.
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha fatto eco alle parole dei sindaci, confermando il pieno supporto dell’assemblea legislativa contro la creazione del deposito nucleare in Sardegna. “L’intero Consiglio regionale è a fianco dei sindaci e di tutti i sardi per ribadire ancora una volta il ‘no’ alle scorie nell’isola”, ha dichiarato Comandini, che ha anche annunciato che scriverà al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. “Ribadiamo ancora una volta- rimarca Comandini- la forte e netta opposizione a qualunque disegno che coinvolga la Sardegna. Non permetteremo mai che un’altra servitù deturpi il nostro territorio. La nostra idea di sviluppo è puntare sul ‘green’, sulla transizione energetica, sulla creazione di un’isola verde dove turismo, ambiente e agroalimentare si coniughino con la salvaguardia del territorio”. L’incontro con i sindaci ha visto la partecipazione dei rappresentanti di diversi Comuni coinvolti nelle aree designate, tra cui Mandas, Turri, Albagiara, Assolo, Guasila, Siurgus Donigala, Nurri, Ortacesus, Las Plassas, Usellus, Villamar, Ussaramanna, Tuili, Setzu e Segariu.