Demolire e ricostruire entro 300 metri dalla spiaggia, sì della Regione

Nelle zone urbanistiche omogenee “E” agricole, “F” turistiche, “H” di salvaguardia e “G” servizi generali, la demolizione e ricostruzione della volumetria esistente nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina sarà consentita solo nel caso in cui il nuovo fabbricato determini un minore impatto paesaggistico. Lo ha deciso la Giunta regionale che ha approvato le Linee guida per la determinazione del “minore impatto” degli interventi di demolizione e ricostruzione. Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, vengono così disciplinati gli interventi per il rinnovo del patrimonio edilizio.

Le Linee guida tengono conto dei principi espressi nella legge regionale del 2015, ossia il minor consumo della risorsa suolo, il risparmio energetico, la salvaguardia dei valori paesaggistici e il raggiungimento di un minore impatto delle opere sui caratteri del contesto paesaggistico e dell’area di intervento. “La demolizione e riedificazione dei volumi entro la fascia dei 300 metri è un’operazione di riconversione architettonica e paesaggistica che porta alla costituzione di un nuovo edificio di maggiore qualità rispetto al precedente – spiega Erriu -. Perciò è fondamentale coniugare aspetti tecnici e funzionali relativi all’architettura dei nuovi volumi, con una maggiore attenzione a costituire un dialogo verso il contesto locale col quale la nuova costruzione si relaziona. Per le differenti zone urbanistiche previste all’interno della norma di legge – sottolinea – sono stati previsti indirizzi specifici che garantiscono gli interventi di riedificazione e stabiliscono relazioni capaci di valorizzare il contesto paesaggistico nel quale si inseriscono, anche in riferimento alla destinazione della zona urbanistica in cui ricadono”.

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