“Questa Giunta ha un’idea di sviluppo che coinvolge enti locali e privati, nonostante i bandi avviati di recente dalla Regione per l’alienazione di una serie di beni siano andati deserti”. Lo ha annunciato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenuto alla giornata di studi “Architetture storiche militari in Sardegna – Capitolo primo: la conoscenza”, organizzata dalla Facoltà di Architettura dell’ateneo cagliaritano. Erriu ha ricordato che, negli ultimi anni, la Regione ha acquisito circa 9.000 unità catastali di vario genere (beni militari, delle ferrovie, quelli risalenti alle vecchie bonifiche e gestiti dalle agenzie agricole, oltre a una grande quantità di cespiti), con una distribuzione abbastanza omogenea in tutta l’isola.
“Parliamo di abitazioni, terreni, magazzini, carceri, depositi, caserme, addirittura chiese: oltre alla grande quantità, in molti casi emerge una pregevole qualità architettonica. Eppure – ha sottolineato l’assessore – non sono mai stati oggetto di un piano strategico di riutilizzo”. I prossimi interventi riguardano la “razionalizzazione dell’organizzazione e del personale dei servizi Demanio e Patrimonio; adeguamento della normativa regionale; ricognizione straordinaria del patrimonio immobiliare e implementazione di un applicativo gestionale a caratterizzazione geografica; definizione del piano di valorizzazione e governance territoriale”. “In questa direzione si rafforza la collaborazione con le due Università della Sardegna nell’ottica della valorizzazione e del riuso dei beni immobiliari statali dismessi o in corso di dismissione, nel governo del territorio e nella riqualificazione del paesaggio, attraverso attività integrate di formazione e assistenza tecnica e di accompagnamento”.