Adesso è un ex. Un ex che ha avuto un ruolo importante per il Movimento 5 Stelle in Sardegna. Roberto De Santis, di professione informatico, ha collaborato all’organizzazione delle comunali di Cagliari, nel 2011, ha supportato il gruppo di Alghero alle ultime amministrative 2012 ed è stato uno dei principali organizzatori dello Tsunami tour nell’Isola per le elezioni politiche e fino alle regionali mancate di due mesi fa. Quando, come è noto, gli attivisti grillini sono rimasti orfani del simbolo ufficiale negato dal leader Grillo. Quindi niente lista, niente rappresentanza. Una dispersione di voti, lavoro e consensi.
L’ultima notizia riguarda le Europee di maggio. Questa volta il Movimento ha scelto subito i candidati sardi. Via web, attraverso il sito ufficiale, secondo il principio della “democrazia partecipativa”. Per la Sardegna si tratta di Nicola Marini – passato al primo turno con 225 voti – e di Giulia Moi – che al secondo turno ha preso 1.664 voti. Tutto bene, quindi? Niente affatto. E non si tratta solo della quasi certa impossibilità per l’Isola di esprimere un europarlamentare qualsiasi visto il legame a doppio filo nel collegio con la ben più popolosa Sicilia. Anche a seguito delle tante lamentele da parte di tanti attivisti in tutta Italia, e come successo in Sicilia, Puglia, Lazio ed Emilia, con una forte presa di posizione di esponenti importanti del MoVimento 5 Stelle come Roberta Lombardi e Federico Pizzarotti.
Cosa è successo realmente?
Dopo il caos regionale, di fatto, molti si sono allontanati dal Movimento in Sardegna. Persone anche competenti che hanno speso il proprio nome. A mio avviso dopo la scellerata decisione di non presentare il M5S in Sardegna, a questo nuovo appuntamento si è presentato con un punto interrogativo: “Chi candiamo e come ?”. Era un problema presenta anche in altre Regioni d’Italia a seguito delle ultime dimissioni dei Senatori, gente in gamba, molto conosciuta ed attiva sul proprio territorio. Ed ecco la risposta: si vota online (cosa che era stata negata alla Sardegna) ma a quanto risulta dai dati diffusi dallo “staff” molti dei candidati vincitori sono praticamente estranei al territorio, ma vicini allo staff nazionale. Di certo brave persone, ma non espressione del lavoro fatto dai gruppi e del territorio. E questo è successo particolarmente nell’Isola. Nessuno conosce Nicola Marini, che vive a Londra, fa parte del meet up Europa, è venuto qui qualche volta. È salito sul palco dello Tsunami tour per le politiche perché indicato dallo “staff” come rappresentante della circoscrizione “estero”, ma basta così. Lo stesso vale per Giulia Moi, la seconda più votata, grillina non della prima ora, mai vista ad un’assemblea regionale. Solo qualche tour negli ultimi giorni. Un risultato che ha portato a un malcontento diffuso che si somma a un “rompete le righe” generalizzato.
Eppure hanno raccolto più preferenze. Il voto via web non vale?
Il meccanismo (vedi link) dice che si possono esprimere solo gli iscritti certificati in Sardegna, ossia chi ha completato l’iter entro il 31 dicembre 2012. Poi, basta, una fotocopia del documento di identità e il gioco è fatto. Sappiamo tutti che è oggi con uno scanner e un programma di fotoritocco è possibile riprodurre qualsiasi documento. E quindi dirottare il risultato del voto, il dubbio si solleva continuamente ed era già emerso con prepotenza con le Quirinarie. Uno dei più votati era Prodi con quasi 1500 voti su 30mila preferenze: impossibile. Chiaramente aveva agito qualcuno estraneo al M5S.
Nessuno ha proposto soluzioni per dissipare i dubbi?
A livello nazionale più volte è stata chiesta la certificazione sia del sito che delle operazioni di iscrizione e votazione da affidare ad un ente esterno. Ma non si è mai stato fatto. E quindi il valore è davvero relativo, non c’è nessuna garanzia. Più o meno è come un sondaggio web.
L’accusa è grave. Ma è condivisa?
Sì, dai delusi e non solo. Anche fuori dalla Sardegna, che ormai è diventato un caso a sé. Pure nelle altre regioni ci sono vincitori che non sono conosciuti. In Puglia e nella stessa Sicilia…
E perché nessuno parla con una nota ufficiale?
Chiaro, chi è contro è fuori. Grillo l’ha ribadito anche da pochissimo in un post sul blog. La botta di credibilità è enorme. Solo i dogmatici vanno avanti. E comunque a seguito dei problemi in Sicilia è stata chiesta un assemblea dei parlamentari nella quale è stato chiesto di discutere il problema analogo della Sardegna
La democrazia via web non esiste, dunque?
Se si potesse certificare con certezza l’identità potrebbe essere veramente una strada percorribile anche se non come intende Grillo. Ma attualmente il suo portale non ha gli strumenti giusti. E in ogni caso andrebbe ripensato l’istituto della delega, cioè deve essere portato semplicemente a compimento. Un cittadino non può essere sempre interpellato su questioni importanti e tecniche come i singoli aspetti di una legge che richiedono un enorme bagaglio di competenze. I cittadini hanno già espresso di voler essere rappresentati dai parlamentari eletti che dovrebbero assolvere in questo senso il loro compito, per cui sono, tra l’altro, pagati.
Monia Melis
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