Dalla Giunta 13 milioni per abbattere le liste d’attesa. Todde: “Priorità a sanità e servizi sociali”

Oltre tredici milioni di euro per abbattere le liste d’attesa e soddisfare la richiesta di prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere fino a fine 2024. Lo stanziamento è stato approvato durante la riunione di Giunta di ieri ed è stato annunciato dalla presidente della Regione, Alessandra Todde, che rivendica: “La sanità e i servizi sociali sono priorità assolute per questo governo regionale. E in questi sei mesi di lavoro abbiamo ottenuto importanti risultati”.

L’intervento stabilisce ulteriori risorse rispetto a quelle già presenti nell’ultimo assestamento di bilancio. “L’obiettivo è quello di offrire risposte efficaci in tempi brevi – dice Todde – soprattutto dove le criticità si sono accumulate maggiormente, e apportare gli opportuni correttivi per il futuro”. I soldi sono così ripartiti: 7,6 milioni di euro saranno destinati alle strutture pubbliche, di cui il 10 per cento (761 mila euro) destinato all’erogazione delle prestazioni in colonscopia. Mentre 5,4 milioni all’acquisto di prestazioni dalle strutture regionali accreditate in regime convenzionato con una quota ripartita nell’ordine del 50 per cento per l’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale e 50 per cento per l’acquisto di prestazioni ospedaliere.

Sono previsti anche incentivi per i medici specialisti ambulatoriali che aderiranno ai progetti aziendali per il recupero delle liste d’attesa. Ci sarà “un aumento del compenso orario fino a 100 euro per i medici specialisti ambulatoriali che aderiranno ai progetti aziendali per il recupero delle liste d’attesa – dice l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi -. Particolarmente importante è l’aspetto del monitoraggio. Un’osservazione ex ante ed ex post che consentirà di convogliare i fondi in maniera mirata ed efficace verso quelle aree e prestazioni che presentano le maggiori criticità in termini di attesa. E’ emersa la necessità di incidere in maniera decisa sulle prestazioni di colonscopia, che presentavano liste particolarmente lunghe”.

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