Crisi sociale, trasporti e infrastrutture, l’attacco del Pd: “Il Governo ha voltato le spalle alla Sardegna”

“Dopo quasi tre anni possiamo dirlo senza più alcun dubbio: il Governo di Giorgia Meloni ha voltato le spalle alla Sardegna. Nessun investimento per superare gli svantaggi derivanti dall’insularità e una autonomia differenziata che ci penalizza enormemente; tagli di risorse agli enti locali che lasciano i Comuni sardi senza strumenti per affrontare la crescente crisi sociale, ormai in Sardegna una vera e propria emergenza; tagli per la sicurezza delle strade e nessun investimento nelle infrastrutture interne, perché secondo loro dovremmo tutti sacrificarci per il ponte sullo Stretto. Solo propaganda e nessuna risposta alle nostre richieste di investimenti e di interventi normativi che riconoscano la specificità insulare, per consentirci di investire in sanità e istruzione secondo le nostre specifiche esigenze, e per ridurre il costo dell’energia e dei collegamenti per persone e merci: questo è il governo di destra per la Sardegna“, così il senatore sardo del Partito Democratico Marco Meloni durante l’evento organizzato a Cagliari “Questione sociale. Questione democratica. Focus Sardegna”, alla presenza del presidente di Ipsos Italia Nando Pagnoncelli, del presidente della Fondazione Berlinguer Tore Cherchi e la presidente di Anci Sardegna Daniela Falconi. “Gli elettori comprendono bene quanto accade, l’abbandono della destra e il nostro impegno: i dati Ipsos presentati da Pagnoncelli, infatti, ci dicono chiaramente che la fiducia dei sardi si orienta sul Pd e sul centrosinistra”. continua.

 “Il Partito Democratico ha il consenso del 25,3% degli elettori – circa 3 punti in più della media nazionale – così da essere il primo partito nelle intenzioni di voto in Sardegna, davanti a FdI. Nel complesso, le forze di centrosinistra che sostengono il governo della Regione valgono il 48,7%, sette punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Dati che si sono rivelati già nelle pur difficili Politiche del 2022, quando il Pd conseguì il 19,9% del voti (nel 2018 si fermò al 15,3%, la crescita più alta in Italia) e che hanno ragioni precise: dopo oltre 15 anni di divisioni, il partito ha trovato una grande unità, ed è stato paziente e generoso nel costruire la coalizione di centrosinistra che, con la guida di Alessandra Todde, ha vinto le Regionali del 2024″, prosegue il parlamentare dem. “Ora dobbiamo essere consapevoli della responsabilità che deriva da questa fiducia popolare, così come della volatilità di quest’ultima, che è stata ribadita dall’analisi di Pagnoncelli. Sta noi dimostrare di essere una forza che lavora per cambiamento, la giustizia sociale e i diritti, che unisce radicalità negli obiettivi e capacità di governo, e che opera per l’unità e la coesione del centrosinistra. La Sardegna non ci perdonerebbe divisioni tra noi e nella coalizione di governo.”, conclude il Questore di Palazzo Madama.

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