Si fa sempre più critica la situazione al Comune di Alghero. La crisi politica aperta ufficialmente venerdì scorso dal sindaco Mario Bruno è a un bivio. Alla mancanza del numero legale in Consiglio comunale, di cui la responsabilità è attribuita interamente agli esponenti della maggioranza, il primo cittadino ha risposto con l’annuncio delle proprie dimissioni.
E mentre a Sant’Anna prevale il massimo riserbo sull’effettiva formalizzazione delle sue intenzioni, Alghero si ritrova a rischio commissariamento per la terza volta nel giro di tre anni. Poco cambia se Bruno, eletto poco più di un anno fa alla guida di una coalizione di centrosinistra, abbia protocollato o meno la sua lettera di dimissioni. L’unica cosa certa – mentre si moltiplicano gli incontri chiarificatori, i vertici di maggioranza e le riunioni tra i partiti e i movimenti della coalizione di governo – è che quello di Bruno non è un bluff.
Al di là dell’episodio di venerdì scorso, quando si sarebbe dovuto votare il bilancio di previsione, il sindaco ha voluto dare un peso specifico notevole a quell’aula deserta. La sua dura presa di posizione sembra un avvertimento a chi, snobbando il Consiglio comunale, ha voluto lanciare qualche segnale di insofferenza. Per capire come si risolverà la situazione basteranno comunque pochi giorni. Il Consiglio deve approvare entro il 18 luglio sia il bilancio previsionale, sia il consuntivo dello scorso anno. Il presidente dell’assemblea civica ha convocato tutti per giovedì 16. Entro quella data si saprà se la settimana di passione dell’amministrazione Bruno è servita a rinsaldare il patto di coalizione o se Alghero dovrà rassegnarsi all’arrivo di un altro commissario.
Ma la fine delle ostilità potrebbe essere proclamata già da oggi. Per stasera Mario Bruno e i suoi alleati hanno convocato un vertice di maggioranza, il suo esito potrebbe bloccare sul nascere il rischio che il sindaco francobolli le proprie dimissioni.