“Favorire la ripartenza del sistema Sardegna”. Questo, secondo il presidente della Regione, Christian Solinas, l’obiettivo dell’ultimo assestamento di Bilancio della Giunta ora in discussione in terza commissione. La manovrina vale 473 milioni di euro, “221 – dice il governatore – sono destinati a imprese e occupazione“. Una seconda salva-imprese, dunque, dopo la legge regionale del 23 luglio 2020.
Tra gli interventi previsti: l’incremento di 50 milioni per fondo “Emergenza imprese”, 60 milioni alle grandi catene alberghiere, 10 milioni per prestiti e sovvenzioni dirette per interventi di crescita o rilocalizzazione delle attività, 4 milioni a favore di taxi e noleggio con conducente, 15 milioni alla filiera turistica, 1,2 a politiche attive del lavoro (anche a favore dei lavoratori del Porto Canale e di Portovesme), 1,4 milioni su progetti del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), 875mila euro per lo scorrimento della graduatoria in favore delle micro, piccole e medie imprese operanti nei settori delle tonnare, dell’allevamento delle cozze e dei mitili, e dell’apicoltura.
“Questo – ha spiegato l’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino – è l’impegno della Sardegna sul fronte dell’impresa e del lavoro: affrontiamo l’emergenza ma con lo sguardo attento alla ripresa, alla prospettiva, alla creazione di un nuovo modello economico che offra nuove opportunità alle aziende e maggiore stabilità al lavoro per le nuove generazioni”. Il disegno di legge è in attesa dei pareri delle commissioni competenti e deve essere approvato dall’Aula entro il 30 novembre. Tra i capitoli di spesa, almeno il 10 per cento del totale è dedicato a interventi no-Covid. L’opposizione ha chiesto che siano eliminati.