Covid-19, zona arancione nel weekend. Nell’Isola slittamento per le Superiori

Si prolunga la stretta anti-Covid con il nuovo Dpcm che il Governo ha approvato nella tarda nottata di ieri che prevede ancora lo stop agli spostamenti tra regioni e la chiusura di bar e ristoranti nel fine settimana. Inoltre, sarà possibile spostarsi una sola volta al giorno, non più di due persone, per andare a trovare amici o parenti che vivono nella stessa regione. Infatti, il testo prevede per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, “il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”. Il prossimo fine settimana è prevista una nuova zona arancione, ma saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

L’altra grande novità riguarda l’abbassamento delle soglie che determinano l’ingresso in zona arancione o rossa che da lunedì verranno abbassate col rischio che diverse regioni debbano rivedere la propria collocazione. Dibattito acceso anche per quanto riguarda la riapertura delle scuole: il Governo, dopo uno scontro notturno, ha indicato per l’11 la riapertura in presenza per le scuole superiori, anche se in Sardegna si valuta la possibilità di far slittare ancora di qualche giorno la data. Il Comitato operativo della è riunito dalle 11.30 per decidere la riapertura. Partecipano il governatore Christian Solinas e gli assessori competenti: Mario Nieddu (Sanità), Andrea Biancareddu (Istruzione) e Giorgio Todde (Trasporti). La Regione sta valutando un ritorno in classe, sempre nel rispetto del 50 per cento degli studenti in presenza, non prima del 15, ma cadendo di venerdì è ipotizzabile lunedì 18.

Significherebbe avere una settimana di tempo in più – un periodo “filtro”, dunque – per verificare la messa a punto di tutte le misure anti contagio studiate in vista della ripartenza. Ma c’è un’altra ipotesi che prende forma: secondo quanto apprende l’Ansa, la conferenza interassessoriale potrebbe anche decidere di rinviare ulteriormente la ripresa delle lezioni in presenza all’1 febbraio.

 

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