Quello della Zona franca sembra uno dei temi più dibattuti in campagna elettorale. Oggi ci è ritornato Emilio Floris (nella foto), candidato capolista al Senato della Repubblica del Pdl, ma anche i Riformatori sembrano tenere a cuore la proposta.
“Uno dei punti fondanti del nostro programma, per sostenere lo sviluppo dell’Isola, è incentrato sull’attuazione della Zona franca integrale. La sua realizzazione da una parte potrebbe sanare lo svantaggio dell’insularità, dall’altra – ha detto l’ex sindaco di Cagliari – riequilibrerebbe il divario sui costi per la mobilità delle persone e delle merci. Positivi riflessi si avrebbero, pertanto, nel turismo, commercio, agroalimentare e industria. La Zona franca è un cardine per agevolare la formazione delle nuove imprese e creare occupazione. E’ fondamentale – ha concluso Floris – che la Regione Sardegna porti avanti una decisa azione in sinergia coi parlamentari di tutte le forze politiche in campo”.
Dopo avere sollecitato la Giunta sulla presentazione della Finanziaria, anche e Riformatori chiedono alla Regione di istituire subito la zona franca in Sardegna. “Bisogna avviare l’iter e fare in fretta – dice il vice presidente del Consiglio regionale Michele Cossa – perché a giugno entra in vigore il nuovo codice doganale comunitario che ci farà perdere nei confronti dell’Unione Europea il diritto a istituire la zona franca integrale nell’Isola”. “La Sardegna era zona franca da prima che nascesse la Comunità europea e l’articolo 12 dello Statuto regionale, mai attuato, prevede l’istituzione dei punti franchi nell’Isola. La zona franca è un diritto dei sardi e una condizione utile e necessaria per favorire il superamento della crisi economica senza precedenti che attanaglia l’isola”.