Corte dei Conti condanna presidente della Sfirs a risarcire 266mila euro. Todde: “Dimissioni opportune”

Tonino Chironi, presidente del Cda della Sfirs dal 2019 e attualmente in carica grazie a una proroga del 2022, è stato condannato dalla Corte dei Conti della Sardegna a risarcire 266.538 euro alla finanziaria regionale. Secondo i giudici, Chironi avrebbe violato il divieto di assumere incarichi dirigenziali dopo il pensionamento, avvenuto il 1° gennaio 2021, continuando a percepire compensi come presidente della Sfirs. La sentenza, depositata il 24 marzo 2025, ha innescato verifiche da parte della Regione. La presidente Alessandra Todde e l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni hanno commentato la vicenda, ritenendo opportuno che Chironi faccia un passo indietro.

Nel dettaglio, il documento dei giudici evidenzia che Chironi è stato nominato dalla Regione Sardegna, socio unico della Sfirs, in violazione delle norme che impediscono ai pensionati di assumere incarichi dirigenziali o direttivi. Nonostante il pensionamento, Chironi avrebbe continuato a percepire compensi per oltre 266mila euro, in palese contrasto con la normativa vigente. Il verdetto della Corte dei Conti, contenuto nella sentenza n. 50/2025, sottolinea come le somme ricevute da Chironi a partire dal suo pensionamento costituiscano un danno erariale per la Regione. La condanna prevede, oltre al risarcimento, anche la rivalutazione monetaria e gli interessi legali.

“A seguito del pronunciamento della Corte dei Conti le strutture della Regione stanno verificando tutti gli aspetti giuridici concernenti la vicenda e l’operato del presidente fino a questo momento. Si ritiene altresì estremamente opportuna la valutazione di un passo indietro da parte del dottor Chironi”, hanno detto Todde e Meloni.

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