Continuità, tensione politica alle stelle: duro scontro tra Regione e Governo

L’attacco della ministra dei Trasporti alla Giunta regionale ha scatenato dure reazioni, non solo nell’Isola. Secondo l’esponente del Governo, la Dem Paola De Micheli, ci sono gravi responsabilità del presidente della Regione nel pasticcio della continuità aerea e i termini che ha utilizzato sulla stampa per giudicare l’operato di Christian Solinas hanno scatenato la reazione del governatore, del leader della Lega Matteo Salvini e del centrodestra sardo. Altrettanto immediate le reazioni dei deputati Pd e degli esponenti dell’opposizione in Consiglio regionale che hanno replicato accusando il leader sardista e l’ex ministro dell’Interno.

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“Oggi un ministro del Governo, per il quale non possiamo che nutrire rispetto perché è una rappresentante delle istituzioni, ha rilasciato interviste nelle quali parla della Regione Sardegna non come di un interlocutore istituzionale ma come un’opposizione politica al suo Governo – ha commentato Christian Solinas -. Purtroppo la ministra ha utilizzato questo strumento non per stabilire una linea di azione comune come noi spesso abbiamo richiesto, ma per fare polemica politica, e noi crediamo che questa sia la rappresentazione plastica di come non ci si debba comportare tra istituzioni”. Il presidente della Regione ha deciso di rivolgersi al Quirinale. “Nelle prossime ore scriverò al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è il garante non solo dell’unità, ma anche del coordinamento e del rispetto tra tutte le istituzioni del Paese. Non è pensabile che nella logica e nella dinamica istituzionale un ministro non convochi un assessore che chiede più volte di poter interloquire con lei, e ritenga invece di convocare l’opposizione per poi rilasciare le dichiarazioni che abbiamo letto. Noi eravamo a Bruxelles per discutere con gli uffici della Commissione con l’obiettivo di trovare una soluzione: non si può dire che la Regione sia stata assente e non abbia lavorato, e non ci si può prendere i meriti di partite che non si sono giocate”.

Arrivano poi le bordate di Matteo Salvini, che chiede la testa della ministra dei Trasporti. “Ha sprecato mesi e mesi prima di affrontare il tema della continuità territoriale in Sardegna, poi ha deciso di snobbare l’invito della Giunta regionale ma ha incontrato l’opposizione di centrosinistra, ora si prende il merito della proroga della continuità aerea che però è stata ottenuta dal presidente Solinas trattando direttamente con Bruxelles – ha attaccato il leader del Carroccio -. Il ministro Paola De Micheli non è all’altezza: le ripetute gaffe e gli sgarbi istituzionali sono così gravi da rendere doverose le sue dimissioni“. L’ex vicepremier difende a spada tratta il suo alleato sardo: “De Micheli prima snobba e poi insulta la Giunta dell’isola. Porti rispetto: Solinas è diventato presidente perché eletto, lei è al ministero per giochi di palazzo”.

L’intervento del leader leghista contro la ministra del Pd ha scatenato immediate reazioni dei deputati Dem. “Il Re Solinas è nudo e Salvini, consapevole di ciò, corre ai ripari porgendo la copertina di Linus a difesa del suo presidente, non certo dei sardi – attacca Romina Mura -. Perché se avesse avuto a cuore i sardi, sul tema della continuità territoriale aerea e marittima così come sulla vertenza pastori, sarebbe intervenuto quando era dominus assoluto del Governo finito al Papeete”. La sindaca di Sadali difende la sua compagna di partito: “La ministra De Micheli tutela il diritto alla mobilità dei Sardi e colpisce nel segno evidenziando le enormi responsabilità del presidente Solinas sul disastro della continuità territoriale aerea”. Sulla stessa linea il collega Gavino Manca. “Salvini cerca disperatamente di coprire l’incapacità e gli errori commessi da chi governa la regione Sardegna attaccando il ministro De Micheli. Io capisco che la sconfitta in Emilia Romagna, la perdita di popolarità e i disastri compiuti dalla Lega nell’isola possano impensierirlo – ha detto il deputato Pd -. Ma non è con reazioni scomposte come questa che si può pensare di imbonire l’opinione pubblica. Le enormi difficoltà e la disperata situazione dal punto di vista dei trasporti è un evidente frutto della superficialità dell’azione progettuale di chi sta oggi al governo della Regione”.

In difesa del presidente della Regione interviene il capogruppo Psd’Az in Consiglio regionale. “Una vergognosa manipolazione della realtà, messa in atto con l’unico ed evidente scopo di screditare l’azione del presidente della Regione sarda, reo a suo avviso di appartenere a uno schieramento politico diverso dal suo – replica Franco Mula -. Sfruttare il proprio ruolo di Governo in questo modo, infischiandosene dell’emergenza in cui vive la Sardegna e dei lavoratori che rischiano il posto è semplicemente deplorevole. Un Ministro che incontra gli esponenti sardi del suo partito prima del presidente della Regione, per studiare con loro una strategia politica di discredito, umilia le istituzioni e le piega ad una misera logica di parte”.

Diversa, ovviamente, la visione di chi siede ai banchi dell’opposizione: Pd, Progressisti e M5s. “Matteo Salvini interviene a sproposito sul tema della continuità territoriale della Sardegna, cercando di far ricadere sul ministro dei trasporti le responsabilità dell’attuale incredibile situazione che ha invece come responsabile esclusivamente il presidente Solinas – attacca il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau -. È noto che dopo l’inopinato ritiro del bando predisposto dalla precedente Giunta abbia proposto alla Commissione europea, da aprile a dicembre, la tariffa unica scontrandosi con lo scontato no. Solo a dicembre la Regione ha proposto un bando, regolarmente trasmesso e sostenuto dal ministero dei Trasporti e ancora rifiutato dalla commissione europea. A oggi non è stato predisposto alcun bando alternativo e la commissione ha imposto un’analisi preliminare da parte di un advisor indipendente”. L’ex presidente del Consiglio regionale non ha dubbi: “La responsabilità di quanto sta succedendo è tutto in capo a questa giunta sardo-leghista che ancora una volta non è in grado di rispondere alle promesse elettorali come ben hanno capito i pastori sardi che ancora attendono la soluzione, promessa in 48 ore, proprio da Salvini sulla vertenza latte“.

L’esponente dei Progressisti, Massimo Zedda, critica l’intervento del leader leghista. “Il presidente della Regione, Christian Solinas, chiama ancora una volta in soccorso il segretario della Lega per nascondere il fatto che sulla continuità territoriale la Giunta sardo-leghista non ha la minima idea su cosa fare – attacca l’ex sindaco di Cagliari -. Capiamo che Salvini, non potendo dire di aver commesso un errore nel sostenere l’attuale presidente della Regione, cerchi disperatamente di mascherare e coprire l’incapacità e l’inadeguatezza del governo della Sardegna, dal prezzo del latte alla continuità”. Zedda boccia l’operato del governatore si tutta la linea: “Giusto l’altro giorno il presidente Solinas ha dichiarato che era stato affidato il compito a un esperto di lavorare al bando sulla continuità. L’altro giorno? Dopo che per un anno ha raccontato di aver trasmesso tutto ciò che era necessario a Bruxelles”. Anche il candidato del centrosinistra alle Regionali difende la ministra De Micheli: “Dopo l’inerzia della Regione e le menzogne raccontate per mesi, sta lavorando per aiutare la nostra Isola a uscire dall’isolamento causato dal presidente sardo-leghista. Salvini invece non pensi più alla Sardegna, qui ha già fatto troppi danni“.

Anche dal Movimento Cinque stelle arriva l’affondo contro il presidente della Regione. “Quante prese in giro, presidente Solinas, adesso si faccia carico delle sue responsabilità di governatore e cominci a lavorare sul serio per il bene dell’isola – attacca la capogruppo Desirè Manca. Persino la ministra dei trasporti, Paola De Micheli, bacchetta Solinas, invitandolo a mettersi a lavorare per i sardi, anziché perdere tempo e scaricare le sue responsabilità sugli altri. L’inadeguatezza del governatore della Sardegna è tale per cui il leader del suo partito è costretto a venire in soccorso ancora una volta. Matteo Salvini infatti oggi attacca la Ministra per sviare l’attenzione sulle responsabilità di Solinas e della sua giunta colpevoli di tante figuracce”. La capogruppo M5s in Consiglio regionale continua: “Nei giorni scorsi Solinas ha fatto ricadere sul Governo la responsabilità del disastro sulla continuità territoriale, dimenticandosi la brutta figura rimediata con l’Unione europa davanti a cui ha presentato un progetto (che prevedeva la tariffa unica) già bocciato per ben due volte dalla stessa Ue”. La consigliera Manca sototlinea l’intervento del Governo giallorosso: “Nell’immobilismo della Regione adesso è stato il Governo a scongiurare, grazie alle sue interlocuzioni con Bruxelles, che da aprile la Sardegna resti senza collegamenti aerei per Roma e Milano”.

In difesa di Solinas, contro gli attacchi della ministra e dell’opposizione, si schierano gli alleati Sardegna 20Venti e Lega. “Attaccare una figura di rilievo costituzionale come il presidente della Regione è da parte di un ministro della Repubblica un’azione senza precedenti – attacca Stefano Tunis -. Farlo dopo aver incontrato un gruppetto di consiglieri regionali fiancheggiatori del governo Conte è un sintomo di come si confondano le responsabilità istituzionali con la militanza“. Il leader di sardegna 20Venti interviene anche sullo slittamento della scadenza del regime di continuità territoriale. “La notiziona della proroga della attuale regime di voli agevolati è stata anticipata dalla maggioranza, e da me nello specifico, almeno due settimane or sono – aggiunge Tunis – . Ciò che preoccupa è che la ministra non abbia avuto null’altro da aggiungere, forse se come richiesto avesse incontrato il presidente della Regione invece di preferire un incontro di partito sarebbe stata più sul pezzo”. Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, si concentra sugli attacchi di Massimo Zedda a Christian Solinas e Matteo Salvini: “È incapace di fermarsi a pensare come sarebbe meglio agire per il bene dei sardi, oltre che mostrare di non aver alcun riguardo nel rispetto delle più basilari regole dei rapporti istituzionali”.

 

 

 

 

 

 

 

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