Via libera dell’Assemblea sarda al rendiconto per l’esercizio finanziario 2020. L’anno scorso il Consiglio regionale ha registrato entrate pari a 91,3 milioni, 76,1 ricevuti dalla Regione. La spesa complessiva ammonta a 69,8 milioni, quindi l’avanzo di bilancio è stato di 21,5 milioni. Su questo dato ha focalizzato il proprio intervento polemico Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo!), uno dei tre questori. “Abbiamo 39 milioni di avanzo di esercizio (compresa la parte del precedente rendiconto, ndr) eppure il sistema di voto non funziona, cade un calcinaccio e nessuno fa niente per due anni – ha dichiarato in Aula -. Il segno della dignità della politica lo dà il Consiglio e purtroppo lo danno anche troppi problemi aperti: le statue di Nivola trascurate, i diritti ignorati per i consiglieri fuori sede, la bassa produttività, le strutture inadeguate e non funzionali, bisogna invece lavorare e produrre”. Per queste ragioni il decano dell’Aula si è astenuto.
Tornando ai numeri, sul totale della spesa 28 milioni sono stati destinati a organi istituzionali (per esempio le indennità dei consiglieri e i vitalizi), 23,5 milioni per i dipendenti, 14,6 milioni per manutenzioni e acquisti esterni, circa 3 milioni per le sovvenzioni ai gruppi. Alla voce spese per organi istituzionali, da notare che per i vitalizi degli ex consiglieri sono stati spesi 14,1 milioni, due in meno dell’anno precedente, mentre per le indennità consiliari sono stati destinati 7,8 milioni. Tra i 14,6 milioni per acquisti esterni sono compresi i 22mila euro impiegati per tre test anti-Covid somministrati nel Palazzo. Per quanto riguarda le sovvenzioni ai gruppi, i Progressisti hanno ricevuto 462mila euro, il Pd 429mila, la Lega 410mila, il Psd’Az 392mila, l’Udc 293mila, il M5s 227mila, Fi 223mila, i Riformatori 200mila, LeU 168mila, il Misto 152mila, Fdi 131mila. Dal 2019 ogni gruppo è tenuto a trasmettere il proprio rendiconto alla sezione di controllo della Corte dei Conti che il 25 marzo scorso ne ha dichiarato la regolarità.